Messina: al Teatro Vittorio Emanuele in mostra le sculture dell’artista reggino Gennaro Carresi

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Gli spazi espositivi del Teatro Messina ospiteranno una selezione di circa 30 opere, tra sculture e disegni, dell’artista reggino Gennaro Carresi

Venerdì 18 maggio alle ore 18.00, nell’ambito del progetto “Opera al centro”, curato da Giuseppe La Motta e promosso dalla Sezione Arti Visive del Teatro Vittorio Emanuele, verrà inaugurata la mostra di Gennaro Carresi. Messina incontrerà Reggio Calabria nel segno dell’arte con un’idea di conurbazione tra le due città metropolitane. Gli spazi espositivi del Teatro, infatti, ospiteranno una selezione di circa 30 opere, tra sculture e disegni, dell’artista reggino Gennaro Carresi. È una lunga e prolifica carriera quella di Carresi, classe 1948, che ha visto l’artista impegnato su committenze pubbliche e private, prendere parte alla vita artistica e partecipare a numerose mostre nazionali ed internazionali, si pensi alla partecipazione nel 1974, nell’ambito della Giornate della Cultura Italiana in URSS, alla mostra di artisti calabresi in Bielorussia. Tre gli ambiti su cui si svilupperà l’esposizione messinese e che rappresentano al meglio i campi di ricerca dell’artista. La ricerca formale, incentrata sullo studio naturalistico e della figura. Le sculture ed i disegni sulle tematiche, ampiamente esplorate da Carresi, dell’ecologia e del sociale: la prima fa riferimento alla ricerca dello sculture sul clima, l’ambiente e l’aggressione sugli elementi che si traduce in elemento plastico; la seconda, invece, attinge dai fatti di attualità che hanno suggerito all’artista di affrontare una ricerca che avesse al centro l’aggressione sull’uomo, si pensi al riferimento nelle opere di Carresi ai tragici episodi di cronaca riguardanti i sequestri di persona avvenuti in Italia tra gli anni Settanta e Ottanta. Ed infine, spazio verrà dedicato al nuovo filone di ricerca di Gennaro Carresi, ricavato dai miti greci che costituiscono la base di un lavoro che vuole rappresentare non l’aspetto illustrativo del racconto mitico, bensì trasferirne i significati nell’era contemporanea per leggere il presente. Le Metamorfosi di Ovidio o l’Odissea di Omero – in un approccio più vicino al racconto dell’Ulisse di Joyce – divengono base per Carresi per affrontare attraverso la scultura ed il disegno il reale, si pensi alla tematica dell’immigrazione, del naufragio e dei viaggi di speranza o alle difficoltà che si trova ad affrontare oggi l’uomo, un Ulisse contemporaneo, nel vivere la modernità. La mostra sarà visibile fino a martedì 30 maggio dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.00, escluso il lunedì.

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