Lascia i laboratori di Reggio Calabria il velivolo P64 B [FOTO]

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Lascia definitivamente i laboratori, ringraziando la facoltà di ingegneria di Reggio Calabria per l’ospitalità, il lavoro di ricostruzione del velivolo P64 B

Il P64 B, lascia definitivamente i laboratori, ringraziando la facoltà di ingegneria di Reggio Calabria per l’ospitalità, il lavoro di ricostruzione del velivolo è stato arduo poiché molti dei pezzi usurati non sono più in commercio da anni, ma, sotto l’attenta osservazione e collaborazione del tecnico di volo, Antonio Lombardo, e i costruttori piloti, Fotia Giancarlo, Sgro’ Rocco, Lo Mastro Domenico e Rullo Elio, la fusoliera è pronta per essere ospitata presso l’hangar dell’aeroclub dello stretto di Reggio Calabria. Qui verranno assemblate ali e cabina e verrà rifatto completamente l’impianto elettrico dalla società Reggina AMP Innovation Technology srl, che offre il suo contributo a titolo gratuito. Il P64 è un progetto italiano nato negli anni 60, progettato per i voli scuola. È il primo velivolo di questo genere costruito interamente in alluminio, nonostante la sua mole è subito apparso superiore alle aspettative. Il motore da 180hp con elica a passo variabile, in volo può spingere il velivolo a oltre 370km/h con una velocità di crociera di 280km/h. I suoi serbatoi alari gli assicurano una autonomia di 1300 km e può imbarcare 4 persone più bagaglio e farle viaggiare a 5000mt.. Il passo variabile dell’elica funge come le marce della macchina e invertendo l’inclinazione delle pale può viaggiare in maniera economica e confortante. Decolla e atterra in meno di 300 mt ed è stato progettato per farlo da piste semipreparate e sterrate. Il modello è stato adottato negli anni passati anche dalla polizia di stato per il controllo del territorio. Presto lo vedremo solcare i cieli reggini alla volta delle mete più disparate a testimonianza del lavoro immane che è stato fatto a Reggio Calabria e dai suoi cittadini amanti del genere. L’ambiente  aeronautico civile aspetta con ansia il primo decollo dopo il letargo, e tutto ciò è stato riproposto qui a Reggio Calabria. Di David Crucitti.

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