Reggio Calabria, le dichiarazioni di Teresa Gerace avvocato difensore del prof. Tonino Filardi
“Il Dott. Marziale ha affermato che il Prof. Filardi avrebbe espresso parole poco simpatiche nei suoi confronti e nei riguardi di altre persone. In realtà quanto accaduto è contenuto in conversazioni strettamente personali intervenute tra il docente e tale sig. Basilio Lucisano, il quale ha raccolto confidenze e sfoghi di chi esponeva con rammarico informazioni private relative ad esperienze personali e professionali, e li ha cedute al Dott. Marziale che, senza tener conto della legge sulla privacy e senza aver ottenuto l’assenso del Prof. Filardi, ha creduto opportuno divulgarle pubblicamente. Certamente tale atteggiamento, illegittimo ed arbitrario, ha innescato una catena di articoli pubblicati su testate giornalistiche online scritti ad esempio dal Prof. Lucio Ficara e dalla Dott.ssa Gambello, che hanno messo in cattiva luce il Prof. Filardi e lo hanno diffamato, arrecando enorme danno alla sua figura personale e professionale.
Il Dott. Marziale, poi, sostiene che il Prof. Filardi gli avrebbe chiesto di “ valutare un presunto plagio subito da alcune alunne …”. In realtà il Docente, al quale il Dott. Marziale aveva chiesto espressamente di inoltrargli un ricorso su delle situazioni poco chiare relativamente ad una sola alunna minore (e non ad alunne) invocava l’intervento del Garante al fine di valutare eventuali “strumentalizzazioni di minori”.
Si trattava, infatti, di accertare se le dichiarazioni contenute in una missiva sottoscritta dalla minore, non datata, non controfirmata dai suoi genitori ed inoltrata alla Dirigente Scolastica e con la quale si accusava il docente di soffermarsi a chiarire le etimologie di termini di fisica quali “energia”, potessero essere reali o meno.
Nessuno ha mai parlato di plagio né il Docente ha chiesto l’intervento del Garante al fine di dirimere eventuali controversie personali; egli avrebbe dovuto, semplicemente, effettuare valutazioni inerenti alla sua funzione istituzionale.
E’ evidente che il Prof. Filardi, leggendo le motivazioni del tutto generiche e poco appropriate con le quali il Dott. Marziale provvedeva ad archiviare il ricorso inoltrato, abbia mostrato un certo disappunto oltre che profonda delusione, soprattutto perché confidava nella professionalità e nella funzione garantista del Dott. Marziale che avrebbe dovuto tutelare in primo luogo i minori.
Il Dott. Marziale, invece, ha attaccato il Prof. Filardi quando questi, nel pieno esercizio del diritto di pensiero e di parola, ha inteso criticare le sue proposte relativamente alle “visite psicologiche obbligatorie per i docenti”.
Lo ha definito “untore” quasi fosse un sobillatore soltanto perché, erroneamente, ha definito le visite psichiatriche invece che psicologiche (termine immediatamente modificato).
Ogni cittadino e dunque anche ogni docente ha il diritto di manifestare il proprio pensiero, senza che per questo atteggiamento venga esposto al grave rischio, così come denunciato dal Dott. Marziale, di essere additato all’autorità scolastica alla quale appartiene e senza essere definito in modo diffamatorio “…un esempio antitetico ai canoni dell’educazione, della civile convivenza e della legalità…”.