Reggio Calabria, la differenziata della follia fa esplodere una nuova emergenza rifiuti: situazione drammatica, città sommersa dalla spazzatura e invasa dai topi [FOTO]

StrettoWeb

Reggio Calabria, situazione drammatica in città per i rifiuti: cumuli di spazzatura dal centro storico alle periferie per il mal funzionamento di un sistema di raccolta differenziata balordo, antico e sbagliato. Cittadini costretti a pagare il massimo per un servizio che non c’è, e adesso c’è anche il rischio igiene pubblica

Reggio Calabria si risveglia dopo un weekend dal clima estivo in piena emergenza rifiuti: nei giorni scorsi il Comune ha provveduto a rimuovere forzatamente tutti i cassonetti del centro storico dov’è stata avviata la raccolta differenziata, ma ancora molti cittadini non hanno potuto ritirare i mastelli per i disservizi delle ultime settimane, i ritardi per le scorte dei kit e le lunghissime file. La città è letteralmente sommersa dalla spazzatura e il problema stavolta non si limita alle aree con i cassonetti, come era accaduto tra 2013 e 2014 durante il commissariamento del Comune. Stavolta i cassonetti non ci sono più e la spazzatura è praticamente ovunque.

Soltanto qualche ottuso può continuare a prendersela con i “cittadini incivili”, mai accusa è stata più generica e astratta. Un perfetto alibi per il Sindaco Falcomatà e gli Amministratori comunali unici e veri responsabili di questo disastro. Perché la gente di Reggio ha già dimostrato di essere pulita, civile e rispettosa quando le cose funzionano. Il problema reale è che la tipologia di raccolta differenziata imposta dall’Amministrazione Comunale non può funzionare. E non certo per la raccolta differenziata in sè, che a Reggio Calabria era già al 20% dieci anni fa (miglior risultato delle Regioni del Sud) quando la città era linda, pulita e ordinata al punto da incantare turisti e forestieri.

Il problema è come questo sistema di differenziata è stato imposto e gestito proprio dal Comune: nessuna città delle dimensioni di Reggio Calabria pratica il sistema “porta a porta”, un sistema balordo, antico, paesano. Un sistema che funziona appunto soltanto in piccoli comuni con poche migliaia di residenti. Impossibile pensare che possa andar bene in una città di 200.000 abitanti con molti condomini con cancelli privati e decine di appartamenti. Impossibile pensare che possa andar bene nel centro storico dove insistono uffici, studi, attività commerciali e ricettive. Come si può immaginare di tenersi dentro per giorni e giorni determinate tipologie di rifiuti, e doverli conferire come e quando impone il Comune?

Le condizioni della città sono soltanto la conseguenza delle scelte di Palazzo San Giorgio: il Comune ha deciso di imporre questa tipologia di raccolta differenziata e ha combinato l’ennesimo pasticcio di questa fallimentare gestione politica. La situazione più drammatica è in pieno centro, in via Zaleuco tra il Lungomare e il corso Garibaldi. Tonnellate di rifiuti a pochi metri da alcuni dei più famosi bar, ristoranti e gelaterie della città dove transitano ogni giorno migliaia di persone. Altro che “vetrina”, è una vergogna imbarazzante. Anche perché con il caldo di queste ore, non è soltanto un problema visivo ma anche la puzza diventa insostenibile. E c’è di più: i rifiuti diventano ricettacolo per i topi che gironzolano allegri tra i rifiuti del centro storico. Eloquenti le immagini che pubblichiamo nella gallery in alto, a corredo dell’articolo.

Altre situazioni critiche, sempre nel centro storico in via Sacca, la strada che collega via Cuzzocrea a via Paolo Pellicano, in via Enotria a Santa Caterina e sul viale Amendola a Tremulini. Ma se andiamo in periferia la situazione è ancora peggiore, in modo particolare nella zona di Modena dove la differenziata non c’è ma i cittadini più civili, quelli cioè che non vogliono abbandonare la spazzatura in mezzo alla strada, si dirigono da tutte le altre zone per depositare i propri rifiuti nei cassonetti. Perché un professionista che abita all’Eremo e parte il martedì mattina per rientrare venerdì pomeriggio, non può certo tenere l’organico o l’indifferenziato in casa per una settimana, o una famiglia con 3 figli di cui uno piccolo in una residenza di 90mq non può certo smaltire l’organico (con tanto di pannolini!) una volta ogni tre giorni, ne’ tenerlo in casa più di poche ore. E gli asili? I B&B? Come commentare la scelta di sospendere la raccolta nei giorni festivi (!!!), che spesso e volentieri sono quelli con più produzione di rifiuti?

Ovviamente dando per scontato che il sistema funzioni. Si ripetono sempre più spesso, invece, i disservizi e molte mattine con i mastelli regolarmente esposti, in varie zone della città gli operatori non passano proprio. I residenti di Vico Carcere Nuovo (traversa via Sbarre Centrali), continuano a lamentare ai microfoni di StrettoWeb il sistematico mancato ritiro dell’umido. Un disservizio che si protrae da circa due mesi. Nonostante le ripetute e difficoltose telefonate agli uffici addetti (“ottenere una risposta è come vincere un terno al lotto” testimoniano i cittadini!), ancora non si è provveduto a ripristinate tale incresciosa situazione.

Un’altra segnalazione che abbiamo raccolto oggi sempre dalla zona Sud della città è quella di un altro residente reggino, che denuncia come “All’incrocio tra via Verdirame e via Sbarre Superiori, nonostante il cartellino appeso su un palo della luce (ce ne sono altri analoghi sui pali di via Verdirame), che intima il divieto di scarico di rifiuti, lo stesso alcune persone incivili continuano a gettarvi spazzatura. Dunque si potrebbe dedurre che questi incivili non sanno leggere, sono forse analfabeti ed ignoranti. A qualche metro dall’incrocio, in via Verdirame, c’è il B&B “Agave”, una struttura ricettiva atta ad ospitare turisti e forestieri in generale. Gli incivili però hanno una strafottenza a mantenere il decoro e l’ordine a Reggio Calabria, se ne infischiano di rispettare l’accoglienza dignitosa a turisti che intendono alloggiare al vicino B&B, compromettendo così l’immagine di Reggio Calabria al mondo. Ma Reggio non merita questo“.

Il problema, però, come già anticipato, non è l’inciviltà della gente. Che bisognerebbe fare, con la spazzatura: mangiarsela? La raccolta differenziata così organizzata non funziona e non può funzionare, non tutti hanno una vita che gli consente di organizzare lo smaltimento dei rifiuti in funzione di dettami esterne (il martedì questo, il mercoledì quell’altro, il giovedì quell’altro ancora). E i cassonetti non ci sono più. Certo sarebbe più opportuno conferire i rifiuti dove ancora ci sono i cassonetti (a Modena, a Spirito Santo tanto per fare alcuni esempi), ma possono bastare quei pochi cassonetti per assolvere alle esigenze di gran parte della città? E i controlli? Come sempre è un problema di manico. Bisognerebbe ripartire da capo, attivare un servizio di differenziata serio, adeguato, con i cassonetti elettronici che consentano ad ogni cittadino di beneficiare di un servizio moderno e funzionale, strisciando l’apposita scheda identificativa con codice a barre, depositando i propri rifiuti differenziati (in qualsiasi orario di qualsiasi giorno) e ottenendo in cambio un’agevolazione sulla TARI.

Non bisogna infatti dimenticare che il principio da cui nasce e per cui ha successo la differenziata nel mondo, è che a fronte della richiesta di un sacrificio si ricompensa il cittadino con uno sconto sulla tassa. Anche perché i rifiuti differenziati hanno un valore e vengono rivenduti, generando economia e introiti nelle casse comunali. Che invece a Palazzo San Giorgio sono sempre più disastrate. Reggio Calabria, infatti, è l’unica città del mondo che impone la differenziata in modo forzato, eliminando i cassonetti senza un servizio alternativo valido, lasciando le tasse al massimo consentito dalla legge senza alcuna agevolazione per chi fa la differenziata rispetto a chi non la fa. Inutile sorprendersi se le cose non funzionano, o prendersela con i “cittadini incivili“. Quale sarebbe l’incentivo che spinge l’utente a differenziare? Credete che a Treviso, Mantova, Pordenone e Belluno se non ci fossero importanti sconti sulla tassa, ci sarebbe la percentuale di differenziata di oggi?

A Reggio, ormai, è diventato impossibile trovare un cassonetto della spazzatura per gettare un fazzoletto, il tovagliolo del gelato o i bisogni del cagnolino persino sul Corso Garibaldi, la strada principale della città. Figuriamoci tutto il resto.

Che tristezza.

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