Reggio Calabria, Bombino sugli scavi di Piazza Garibaldi: “due anni di umiliazione”

StrettoWeb

“Due anni. E’ questo il tempo dell’umiliazione inflitta” è con queste parole che il Presidente del Parco Aspromonte Giuseppe Bombino manifesta la propria indignazione per la vicenda che ha visto protagonisti gli scavi in Piazza Garibaldi a Reggio Calabria

“Accenna ad un componimento più grande di ciò che pur manifesta per la esigua parte emersa. E del Tempo e dal Tempo racconta le epoche della grande segnatura umana, il timbro storico di una civiltà che seppur distante è pur viva. Sarebbe impossibile ignorarne la potenza, non capirne il senso, non seguirne la traccia e il suo perimetro, che appena apparsi già scompaiono. Così contempliamo il suggerito impianto che la storia Nostra ha costruito”. E’ quanto afferma ai microfoni di StrettoWeb il Presidente del Parco dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, che mostra la sua indignazione per la vicenda.

Vorremmo ancora essere quella civiltà che fece il Monumento. E tuttavia siamo solo una minuscola e inerme società che non riesce ad ammettere le proprie sconfitte, né a quantificare le gravi perdite che costantemente subisce e si auto infligge. Oblio. E se non è facile ammettere il crollo di una certa classe dirigente, pei suoi esclusivi fallimenti, per il suo evidente non saper fare, ancor di più ci piega ed affligge l’assurdo constatare che, in questa epoca, costoro non riescano ad offrirci altra via oltre il nulla o il danno!
Non vuol esserci né Scienza e né Arte nell’esercizio del Governo di questa Città. Non c’è il Programma, né il Progetto. E’ assente il Metodo. Dolore. Giacché la mancanza di Idee ha tradito e umiliato, ferito e coperto il tratto umano, su cui il giusto e supremo atto della tutela voluto dalla Soprintendenza appare, in questo vuoto, la più illuminata scelta.
Si sarebbe dovuto solo comprendere e render visibile; dare valore all’Opera che altri, prima di noi e più sapienti, seppero realizzare. E invece, di questo presente, più nulla si lascerà a chi verrà dopo.
Due anni. E’ questo il tempo dell’umiliazione inflitta alla Memoria dei nostri Padri, sui cui si elevarono preghiere e si innalzarono speranze. Ventiquattro mesi. Tanto è durato l’ignobile e soffocante assedio delle lattine e delle bottiglie adagiate sul vasto cenno della Storia. Settecentotrenta giorni. Così lunga è stata l’offesa al nobile testimone, che dovette anche conoscere la voce del banditore che vantava il prezzo di pentole e padelle al mercato dell’ultimo Natale. Sciagura!
Due anni di assenza di qualsiasi idea di valorizzazione dell’austero Basamento romano. Due anni di incapacità ad acquisire un finanziamento, a proporre una variante progettuale.
Due anni di silenzio degli Intellettuali, di molte Associazioni e dei tanti promotori di “salotti”. Vergogna!
Due anni di isolato impegno e di esempio civico del “Comitato Corso Sud”. Onore!”

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