La nota di Ivano Nasso, Dirigente Provinciale del Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria sulla sanità in Calabria
“La Sanità calabrese, una voragine senza fine, un pozzo senza fondo, che ha riempito, per decenni, le tasche di manager politici, medici e aziende senza scrupoli. Una montagna di denaro che avrebbe risollevato contemporaneamente l’economia di più di un paese del terzo mondo. Invece, a discapito della salute dei cittadini calabresi, tutto è finito illecitamente nelle tasche di alcuni squallidi personaggi. E il diritto alla salute dei cittadini? Chi se ne frega!!!!!”. Lo afferma in una nota Ivano Nasso, Dirigente Provinciale del Movimento Nazionale per la Sovranità Reggio Calabria.
“L’art. 32 della Costituzione, letteralmente recita “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Se l’etimologia della parola ha ancora un senso, appare chiaro il concetto del citato art. della nostra Costituzione. Un diritto costituzionalmente tutelato ma violato e disatteso nell’ambito della nostra regione…”
“Si, perché, la Regione Calabria commissariata per le innumerevoli e gravi problematiche che la contraddistinguono, ha pensato bene di togliere ai propri cittadini, un diritto fondamentale, precludendo loro la possibilità di curarsi o di poter usufruire di esami clinici e strumentali necessari ai fini diagnostici. Il Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, intenderebbe risolvere, tali problemi, con l’attuazione di due decreti che, null’altro andranno a decretare, se non un diritto, non costituzionalmente tutelato e cioè, il rischio per la vita dei calabresi”.
“Ennesima batosta per questa regione già vilmente colpita sotto importanti e notevoli aspetti. Si, perché sembrerebbe esservi l’intento a voler inveire in modo altamente discriminatorio, toccando uno degli aspetti fondamentali della vita e scimmiottando quelle che sono le innumerevoli problematiche di salute cui il cittadino colpito, suo malgrado, dovrebbe poter affrontare attraverso una diagnosi che solo esami clinici e strumentali potranno garantire. La sanità pubblica fatiscente, da ogni versante, anzi direi agonizzante, dovrebbe garantire, la tutela alla salute… mi chiedo quali siano gli strumenti attraverso cui ciò potrà mai avvenire. Mi sento indignato e costretto ad osservare, impotente, ai danni continui che con artifizi e raggiri, inducono questa regione, a non poter mai destarsi dal coma profondo in cui essa si trova a causa di un flagello al cui confronto anche Attila si sentirebbe inerme, rimango basito al pensiero che strategie di risoluzione delle gravi problematiche della sanità, debbano sempre ritorcersi sul cittadino inerme e debole che, altro non vorrebbe se non la tutela dei propri diritti, sanciti da una carta costituzionale cui ormai nessuno rende onore e merito”.
“Massimo Scura lancia dunque un messaggio chiaro e puntuale… E puntualmente non posso non urlare il mio sdegno perché non si doveva assolutamente consentire che ciò accadesse… Riesco a scorgere purtroppo, solo una sanità incandescente che, ormai da troppo tempo, è avvezza agli scivoloni, a volte legati a dei veri e propri sgambetti. Ed i più deboli, quali spettatori di tale scempio, secondo il pensiero di chi amministra, dovrebbero comprendere il perché, in un tale momento storico già martoriato da eventi catastrofici, tutti i laboratori di analisi, le strutture private accreditate, di radiologia, tac, ecografia, cardiologia, risonanza e tanti altri, erogheranno le loro prestazioni solo a pagamento”.
“In tale scenario da copione teatrale, si esclude che, ciò comporterà l’aggravarsi di una condizione già ampiamente compromessa, all’interno della quale gli effetti sfavorevoli emergeranno drasticamente. Si auspica pertanto, che i cittadini non si ammalino e che coloro che già lo sono riescano, con la forza del loro pensiero, a bloccare l’aggravarsi di patologie di cui soffrono, in attesa che, chi di competenza, battendosi la mano sul petto, comprenda la gravità di tale situazione”.
“E si… perché la Regione Calabria considera ormai l’ammalarsi un lusso. La politica e il commissario Scura dovrebbero vergognarsi perché mai e poi mai avremmo dovuto toccare e lastricare in tal modo il fondo, ed inorridisco al pensiero che, chi non potrà economicamente sopportare spese per curarsi, dovrà affidarsi ad una sanità pubblica fatiscente che per nulla considera la tempestività di esami e cure nei casi in cui a rischio c’è la vita delle persone. Non servono insulti non serve urlare, servirebbe solo che, chi di dovere, poggiasse la propria mano sulla coscienza e decretasse il benessere e non la morte dei calabresi già vittime di innumerevoli abusi. Calabria mia il cuore langue, e la mente urla… i tuoi figli tradiscono anche la tua salute…”