I porti si chiudono alla cocaina, non ai poveracci: Salvini deve chiudere i porti a tutti i “business” mafiosi, non solo a quelli che fanno comodo

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L’accoglienza indiscriminata non è possibile, soprattutto in un Paese come l’Italia, ma la chiusura delle frontiere ai migranti non è la soluzione

La Spagna ha deciso di accogliere la nave Aquarius con a bordo 629 migranti rifiutata dal ministro dell’Interno italiano. Matteo Salvini, appresa la notizia, ha detto che “Non sta scritto da nessuna parte che gli immigrati debbano sbarcare tutti, e sempre, in Italia“, ma che, allo stesso tempo, lui non è Superman e dunque non può garantire che a tutte le navi venga impedito di sbarcare. La sensazione, la primissima sensazione, è che Salvini non abbia ben compreso che la campagna elettorale è terminata e che dei consensi non ne ha più bisogno. Perché ciò che si è fatto in queste ore è stato solo questo: accontentare una certa parte degli elettori del centrodestra, ovvero quelli che hanno votato per Salvini solo perché “lui li rimanda tutti i casa, questi criminali negri“. Peccato, però, che un governo assennato e davvero consapevole di quali siano i problemi del nostro Paese dovrebbe focalizzarsi su tutt’altro. Gli errori dei governi precedenti non saranno ripetuti, questo è certo, ma se ne faranno altri, altrettanto dannosi.

Il problema migranti è un problema soprattutto interno all’Italia, e non esterno. Cioè, il danno non lo fanno i poveracci che sbarcano, ma la carenza nei successivi controlli e nei rimpatri in caso di accertato motivo. Il problema, come spesso accade in Italia, sta nella macchina burocratica che si inceppa, va a rilento e alla fine serve a ben poco. Il problema, ancora, sta nella necessaria revisione degli accordi di Dublino, perché i migranti devono necessariamente essere distribuiti in tutti i Paesi europei, ma proprio tutti; il problema sta, poi, anche negli accordi con i Paesi d’origine dei migranti; infine, ma non per ultimo in ordine di importanza, è necessario ingaggiare una lotta spietata e senza tregua contro i trafficanti di esseri umani, contro le mafie che lucrano sui migranti e contro le ingerenze mafiose, dove presenti, nelle Ong. In merito a quest’ultimo punto, ovviamente, l’errore in cui non bisogna incorrere è pensare che Ong sia sempre e comunque sinonimo di mafia. Perché a quel punto, se non è una questione di razzismo e se il motto è “chiudere i porti alla mafia“, allora dovremmo anche chiudere i porti per ragioni decisamente più serie. Nel porto di Gioia Tauro, ad esempio, arrivano ogni anno migliaia di chilogrammi di cocaina e altra merce illegale, ma di carichi sequestrati se ne sente parlare una volta ogni tanto e nessuno si mobilita per impedirne lo sbarco, come è successo oggi con donne e bambini innocenti. Si tratta di operazioni illecite che vanno a riempire le tasche dei criminali, degli alti ranghi della criminalità organizzata, e vanno a svuotare quelle della povera gente.

Il problema di fondo, attualmente, è che si sta cercando di trovare per forza un nemico da combattere, un nemico semplice, uno che alla fine, prostrandosi a terra, possa permettere a chi ci governa di dire: “Ecco, ce l’abbiamo fatta, vi abbiamo consegnato su un piatto d’argento la testa del vostro nemico, di colui che impedisce la vostra crescita economica“, ovvero un poveraccio come voi. Ma quest’ultima parte, ovviamente, se la terranno per sé. L’accoglienza indiscriminata non è possibile, soprattutto in un Paese come l’Italia, ma la chiusura delle frontiere non è la soluzione. Il dialogo con gli altri Paesi, i rapporti diplomatici, il dimostrare una volta per tutte che l’Italia c’è, sa fare, sa gestire questioni controverse: solo queste cose possono permetterci di far sentire la nostra voce e darci autorevolezza agli occhi dei governi stranieri. Se all’esterno ci snobbano è perché hanno le loro ragioni. Perché per anni, per decenni, ci hanno riso dietro per cose importanti o meno importanti, dalla mancanza di strategia politica ai nostri leader che non sapevano mettere insieme due parole in inglese. Forza Italia prima e Partito Democratico poi, e in messo a questi anche tutti gli altri, non ci hanno nemmeno provato a risolvere seriamente e con criterio la questione migranti. Ma da un Governo che si fa definire “del cambiamento” ci si aspetta questo, non di certo un giochino da bambini capricciosi come quello di “mettere il broncio” e incrociare le braccia, il tutto per non permettere gli sbarchi aspettando che se ne accolli la responsabilità qualcun altro. Perché Salvini può gioire oggi per il risultato raggiunto, ma non potrai mai, e lo ha detto lui stesso, fare ciò che ha fatto nelle scorse ore per ogni singola nave che arriverà carica di immigrati. E il problema non sarà risolto, ma l’odio sarò sicuramente inasprito. 

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