Messina, il neo vice Sindaco Salvatore Mondello parla ai microfoni di StrettoWeb dopo la nomina di De Luca: “lavoreremo a fasi, primo passo riportare la normalità in città. Ci impegneremo per i Trasporti sullo Stretto, ma in modo concreto”
La nomina è arrivata da meno di un’ora, e Salvatore Mondello non vuole perdere tempo: oltre all’Assessorato a Infrastrutture, Lavori Pubblici, Edilizia e Mobilità, De Luca ha scelto di farne una figura chiave della nuova amministrazione comunale peloritana e così adesso Mondello è anche Vice Sindaco. Un ruolo strategico per l’architetto e ingegnere messinese, luminare scientifico ma sempre disponibile ad ascoltare la gente e interagire con i suoi concittadini. Ai microfoni di StrettoWeb, Mondello spiega subito quali sono le priorità sul tavolo della nuova Giunta: “lavoreremo per fasi, in linea di massima mi sento di poterne indicare tre: breve termine, medio termine e lungo termine. Nel breve termine dovremo affrontare le emergenze che ereditiamo, e purtroppo sono tante. Dobbiamo riportare la normalità in città: penso alle strade dissestate, alla cura del verde, al decoro, alla pulizia. Insomma, dobbiamo ripartire dalle basi. Poi affronteremo i problemi più impegnativi, sul medio termine: si tratta innanzitutto di rilanciare il processo di risanamento, rinnovando gli strumenti legislativi che dopo decenni vanno aggiornati. E’ impensabile che una città come Messina abbia ancora le baracche nel 2018. Dove sarà necessario, dovremo favorire le demolizioni e nuove costruzioni. Contestualmente ci dovrà essere una vera e propria riqualificazione urbanistica, da un lato agevolando una rivoluzione delle strutture private immaginando agevolazioni per l’adeguamento antisismico e l’efficienza energetica degli edifici, dall’altro intervenendo sulle strutture pubbliche trasformando la città in un’oasi verde, sicura, moderna e tecnologica rispetto ai temi più attuali nel mondo, cioè la prevenzione anti sismica e la sostenibilità ambientale. Infine ci occuperemo della terza fase, quella di lungo periodo che immagina di disegnare la città del futuro e qui ovviamente lo snodo strategico è il Ponte. Lavoreremo in questa direzione, e il Ponte è molto importante anche per tutto quello che ci sta intorno. Dobbiamo immaginare una città nuova per le infrastrutture, con tutte le opere propedeutiche al Ponte, la revisione della linea tranviaria da Ganzirri a Tremestieri per unire tutta la città con mezzi pubblici avveniristici e innovativi, all’altezza di una grande opera come il Ponte, anche per superare l’attuale gap. Abbiamo scarsi collegamenti Nord-Sud e invece sono necessari per una mobilità veloce e funzionale che colleghi la zona turistica a nord con quella produttiva a sud passando per quella amministrativa al Centro”.
Un punto fondamentale per l’attività della nuova amministrazione sarà l’Area Integrata dello Stretto: “non devo dire se ci credo o se non ci credo – spiega Mondello – perchè la conurbazione tra Messina e Reggio Calabria c’è già, almeno da un punto di vista socio-culturale. Lo dimostra un giornale come il vostro, che non ci racconta ne’ Messina ne’ Reggio ma lo Stretto ogni giorno considerando le due città per quello che sono realmente, cioè due quartieri di un’unica grande area metropolitana. Ho vissuto questa conurbazione sulla mia pelle e nella mia vita formandomi e studiando, da messinese, all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e sono decine di migliaia ogni giorno i pendolari che si muovono tra le due sponde per studio e lavoro. L’unica cosa che manca è molto più pragmatica, concreta, materiale: si tratta dei trasporti, dei collegamenti. Se vogliamo è anche la più semplice, perché sarebbe molto più difficoltoso costruire una cultura comune ma quella per fortuna c’è già. Ma per formalizzare anche pragmaticamente l’Area Metropolitana dello Stretto, servono trasporti più intensi. Deve necessariamente esserci continuità territoriale, libertà di movimento veloce, rapida, economica, sostenibile. Normale come tra due quartieri di una grande città metropolitana separati da 3 chilometri di mare che potrebbe essere anche un fiume. Il Ponte è la soluzione definitiva di lungo periodo per realizzare tutto questo, ma non possiamo aspettare e per questo partiremo da subito creando un tavolo con tutti gli operatori del trasporto pubblico e privato, l’Ustica Lines per gli aliscafi pedonali, la Caronte e le altre società per il traghettamento gommato e ferroviario, ma stavolta in modo concreto per ottenere risultati che agevolino i residenti dei comuni dello Stretto per una mobilità libera e continua tra le due sponde“.
Speriamo che dopo anni di chiacchiere finite al vento, questa sia la volta buona.
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