Aeroporto dello Stretto, è la fine: “smascherati” Falcomatà e Oliverio, “adesso restituiscano braccia e menti all’agricoltura, e si vergognino”

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Aeroporto dello Stretto, maxi taglio dei voli per Roma, soppressa la dogana: durissima nota dell’avvocato Aurelio Chizzoniti che inchioda Falcomatà e Oliverio alle loro responsabilità

“Puntuale e prevedibile, come gli alisei, arriva la riduzione dei voli giornalieri Reggio-Roma che la Blue-Express, concedendo il rituale obolo, ritiene di contenere pro-futuro soltanto per i giorni di lunedì, venerdì e sabato. Detta chicca, segue di qualche giorno la soppressione del servizio permanente di dogana (per la cui attivazione rivendico il merito di aver combattuto un’autentica guerra circa vent’anni or sono), nonché altri “traguardi” prestigiosi perseguiti dall’Aeroporto dello Stretto (come l’esodo di tanti dipendenti dall’ex Sogas, ancora oggi disoccupati), divenuto una componente scomoda nell’ottica gestionale della Sacal S.p.A”. Lo afferma in una nota l’avvocato Aurelio Chizzoniti.

“Al pari di quello di Crotone. In questa quanto mai plumbea cornice si registra soltanto la tardiva irruzione, di diversi comitati, gruppi, mentre mai è mancata l’apprezzabile ed incoraggiante operatività sul versante sindacale, unitamente a quella di altri Enti, per ultimo quello di Confindustria. Tutti non hanno mancato di denunciare gli impegni disattesi dalla Regione, dal Comune di Reggio, dal Presidente della Sacal, l’ambiguo De Felice, la cui nomina che certifica il netto fallimento della politica regionale, ubbidisce a ben altre logiche che allontanano da Enti di fondamentale centralità e rilevanza, manager e potenziali dirigenti capaci e competenti (ex plurimis, Prof. Buonsanti, Ing. Suraci che hanno maturato straordinarie esperienze in altri aeroporti italiani), esercitando la subdola opzione di coinvolgere ex prefetti (non è la prima volta), con l’aggravante (utilissima alla causa disfattista) della regginità”.

“Ovviamente, per quel che riguarda il piano industriale (è stato prima utilizzato un potente silenziatore che ha legittimato l’opportuno ricorso alla Giustizia da parte sindacale, e poi preannunciato per settembre), si parla con le dovute cautele mentre si programmano freddamente e si realizzano nuovi collegamenti fra Messina e l’aeroporto di Lamezia Terme, penalizzando ancora una volta la città dello stretto. E, se al vertice opera un reggino, nessuno può sospettare che trattasi di iniziative che traducono di fatto il “de profundis” per l’aeroporto di Reggio e Messina. Se poi si aggiunge che, da tempo, opera silenziosamente un servizio navetta (H-24) fra l’aeroporto di Lamezia e la città di Reggio, si ha un quadro ancora più chiaro – rectius – più disarmante in ordine al futuro dell’aeroporto reggino. In questo contesto, non posso dimenticare che già in passato ho suggerito al Presidente Fuda l’opportunità di collegare la fascia jonica e tirrenica con l’aeroporto in concomitanza dei relativi quotidiani movimenti aerei. Non se ne fece nulla!”

“Di contro, l’aeroporto lametino registra quotidiani ulteriori collegamenti con tantissime destinazioni nazionali ed estere, mentre il concittadino De Felice, unitamente al Presidente Oliverio ed al Sindaco Falcomatà, non solo non riesce a ripristinare il collegamento Alitalia – mattutino e quello serale fra Reggio, Roma e Milano –, ma, addirittura, subisce l’inopinata riduzione dei collegamenti della Blue-Express. A Crotone, perfino dopo aver comunicato “urbi et orbi” il ripristino dell’attività operativa, la compagnia prescelta si è “lento pede” dileguata senza avviare la benché minima attività lavorativa. In questa allarmante cornice, non va sottaciuta l’imbarazzante esultazione del Sindaco Falcomatà che rivendicava meriti biblici per i collegamenti della tarda mattinata e del pomeriggio garantiti da Alitalia con Roma e Milano. Sorvolo sul disimpegno partecipativo del Comune di Reggio alla Sacal, salvo poi a convocare a Reggio De Felice che, pensando di trovarsi ancora all’interno del Commissariato di P.S. di Lamezia ai tempi dell’omicidio Aversa, compos sui rifiuta l’incontro. E meno male che qualcuno, molto maldestramente, non ha esitato ad incensare Oliverio perché avrebbe “salvato” il “Tito Minniti”, rilanciandolo alla grande, inciampando fatalmente in una condizione di inaccettabile sudditanza che la briosa politica considera equipollente all’agognato rilancio aeroportuale. I cui dati di traffico continuano ad essere a dir poco spietati anche in pieno periodo estivo”.

“Questi illuminati Signori, puntualmente senza idee, preceduti dalla folta schiera di amministratori dell’ex Sogas, dichiarata fallita su istanza della Procura della Repubblica, che si agitano nel proscenio politico reggino e regionale, sono a conoscenza che Reggio e Messina sono le uniche città della Repubblica a non essere collegate nelle ore mattutine e serali con la capitale ed anche con Milano? Come si fa a parlare di turismo in un’area geografica difficilmente raggiungibile, visto che l’alta velocità ferroviaria termina inesorabilmente a Napoli, la portualità non esiste, mentre una mulattiera, con un generoso eufemismo, viene impavidamente definita autostrada? Forse perché, sono in corso da sempre interventi di adeguamento? All’arte del mentire dei potenti si oppone lo sconcerto non certamente complottista del mondo sindacale e delle città di Reggio e Messina con i rispettivi comprensori, che si battono per impedire il raffinato e scientemente programmato depotenziamento dell’aeroporto dello stretto, mentre non si intravede nulla di positivo neanche per quello di Crotone. A riprova che il vero obbiettivo dei manovratori di turno resta quello di impedire l’autentico rilancio dei due aeroporti territoriali, a favore di quello lametino, in un’ottica riduttiva e fuorviante delle concrete prospettive dell’agognato sviluppo dei tre aeroporti calabresi. Forse aveva ragione Seneca quando riteneva che “gli uomini non dovrebbero mai stancarsi di vergognarsi”, per cui, in attesa che ciò avvenga (alquanto improbabile), gli stessi potrebbero almeno avvertire la sensibilità di restituire braccia e menti al mondo dell’agricoltura. Che ne ha tanto bisogno. Mentre, non posso sottacere il modus operandi sicuramente inaccettabile in ordine a ben quindici esposti – a mia firma – sulle vicende aeroportuali, puntualmente devoluti alla Procura della Repubblica, ex ante diversamente coordinata”.

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