Calabria, lettera aperta di un vigile del fuoco: “ridate la scorta al colonnello Ultimo”

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Calabria, lettera aperta di un vigile del fuoco al governo: “ridate la scorta al colonnello Ultimo”

“Correva l’anno 1993 quando sul televisore di casa vidi per la prima volta un uomo con il passamontagna arrestare il più grande e pericolosissimo latitante d’Italia, e pensare che allora ero un bimbo molto piccolo che aveva cominciato da pochissimo a leggere e a scrivere. Quel giorno lo ricordo molto bene, poiché il giorno dopo andai come ogni sabato al catechismo, e con il mio catechista e tutti i mie compagni di allora trattammo questo accaduto, e ricordo ancora quella domanda del mio catechista che fece ad ognuno di noi, dopo aver fatto le considerazioni personali del caso su come distinguere fare il bene ed il male ad ognuno di noi, ed io quando mi domandò tu Giancarlo da che parte stai? Io con determinazione e con la spontaneità di un bambino: di quello mascherato che gli ha messo le manette! Tutta la classe rimase di stucco dalla mia risposta pensai fuori luogo, ma il catechista sorrise sussurrando a tutta la classe e sfiorandomi la spalla: «che il Signore sia sempre con te figlio»“. Lo scrive in una nota stampa un Vigile del Fuoco e Coordinatore Regionale dell’USB VV.F. della Calabria, Silipo Giancarlo.

Poi man mano crescendo, da quella discussione e con le esperienze maturate sulla strada fino ad oggi, ho capito che in questo paese fare del bene per tutta la collettività e quindi spremersi fino all’ultimo per la conquista del bene ed i diritti di tutti gli italiani ed essere altruisti, vuol dire essere messo in un angolo e subire quotidianamente castighi dallo Stato e dai poteri forti. Oggi apprendo da varie testate giornalistiche che a quell’uomo mascherato, cioè il Colonnello Sergio De Caprio meglio conosciuto come Ultimo (la mia icona di tutta una vita ed esempio di vita da seguire insieme ai Giudici Falcone e Borsellino, Peppino Impastato, Placido Rizzotto), è stata tolta la scorta. Agli altri è stata tolta la vita, al Colonnello invece hanno tolto la scorta…. un’“ingiustizia” tutta all’italiana. Una situazione che non posso accettare come lavoratore dei Vigili del Fuoco e militante dell’Unione Sindacale di Base della Calabria, in quanto chi lavora per lo Stato italiano dando e rischiando la propria vita, alcune volte se non molte volte (come ad esempio avviene per tutti noi lavoratori dei Vigili del Fuoco precari e permanenti, che per la voce del popolo diventiamo eroi se non di più, adempiamo ai nostri doveri quotidianamente con dedizione ed impegno, ma per organi competenti dello Stato italiano e non solo siamo solo dei numeri), oltre ad essere un buon esempio da seguire, ma per lo Stato italiano (Governo & Company) in automatico diventi anche un peso e una gallina da spennare che può andare a finire anche al macello, tipico comportamento psicologico adottato dai colletti bianchi, per timore e per grandissimo panico – in parole povere più sei buono e più ti tirano le pietre (il detto antico calabrese non si sbagliava mai). Molti di questi uomini degli anni ‘90 (anche andando dietro ancora con gli anni, uomini e donne che hanno fatto la storia per il bene di tutto il nostro paese) e soprattutto lo stesso Colonnello Ultimo, alla nostra nuova generazione, ha trasmesso ed insegnato dei significati che per le stanze del potere fanno paura. Vogliamo evidenziare inoltre che il Colonnello Ultimo è stato anche l’esempio “contemporaneo”, che noi abbiamo appreso e stiamo ancora utilizzando per combattere la mafia con tutto il suo sistema di politica corrotta senza abbassare mai la testa; lottare contro ogni forma di oppressione e vessazione per un obiettivo e lottare per essere ultimi quando tutti vogliono essere primi, ed è proprio su questo punto che vorrei soffermarmi. In tutte le altre scuole ti insegnano il contrario: se studi arriverai primo e avrai un privilegio maggiore di quello che arriva ultimo“, prosegue.

“Se accetti il privilegio sei finito. Non ti insegnano a lavorare perché credi in quello che fai e vuoi costruire qualcosa. No! Se sei primo, ti danno la sede vicino casa tua, se sei primo ti fanno la macchina più bella, se sei primo ti danno la cravatta migliore. È per questo che non sopporto la cravatta bella, la macchina bella, non me ne frega nulla di stare vicino a casa. Detto ciò è per questi motivi fatti di sani principi e di altissima purezza che lo scrivente Silipo Giancarlo, Vigile del Fuoco calabrese e Coordinatore Regionale dell’Unione Sindacale di Base della Calabria “CHIEDE” pubblicamente al Governo e agli organi competenti di ridare tempestivamente la scorta a chi per tutta una vita ha dato la caccia e portato all’arresto criminali, poiché quest’uomo ha dato la sua vita per il bene di tutto il paese italiano e tutto ciò mi sembra anche il minimo ma è soprattutto “DOVEROSO” nei suoi confronti. Colonnello Ultimo non sei solo e ti ringrazio di vero cuore per avermi dato indirettamente questi forti principi, le basi della legalità, della giustizia e della verità“, conclude.

 

 

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