Ecco come funziona la Raccolta Differenziata a Firenze, nel Comune “Modello” di Falcomatà: cassonetti ovunque, città pulitissima [FOTO]

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StrettoWeb

Raccolta differenziata, a Reggio Calabria continuano i disservizi per il balordo metodo di “porta a porta” che l’Amministrazione Falcomatà ha deciso di imporre alla città. Eppure nella Firenze di Renzi e Nardella le cose funzionano in modo molto diverso…

Prima di imporre questo balordo metodo di raccolta differenziata a Reggio Calabria, il Sindaco Falcomatà e la sua Giunta avrebbero dovuto fare come quando in campagna elettorale quattro anni fa avevano spulciato nei programmi dei loro Comuni “Modello”, quelli storicamente amministrati dal Pd tra Toscana ed Emilia Romagna. Le cose, certamente, sarebbero andate meglio. Infatti nella Città di Firenze, Comune “Modello” di Falcomatà per la gestione di Renzi prima e di Nardella poi, la raccolta differenziata funziona molto bene proprio perchè è organizzata molto diversamente rispetto a Reggio Calabria.

Qualche idiota, infatti, nel dibattito cittadino insiste a spostare il punto su “raccolta differenziata sì“, o “raccolta differenziata no“, come se fosse questo l’oggetto della discussione. Eppure nessuno mette in discussione la raccolta differenziata in se’, che non è discutibile e che non è certo una novità di Falcomatà. Si pratica con successo da decenni in tutto il mondo e a Reggio Calabria è arrivata circa 15 anni fa. Nel 2008 la città era già al 16%, una percentuale tra le migliori di tutto il Centro/Sud per l’epoca. Ed era una città pulita, in cui il sistema di raccolta differenziata non prevedeva il porta a porta e funzionava molto bene. Erano gli anni in cui Reggio vinceva le “Cartoniadi“, le Olimpiadi della raccolta differenziata, imponendosi come leader del settore a livello nazionale.

HpmImgRicordate i cassonetti di plastica blu, bianchi e gialli posizionati in tutta la città fuori dalle abitazioni? Era quella la raccolta differenziata che funzionava a Reggio: la portava avanti la Fata Morgana, che proprio nel 2008 – l’anno di massimo boom in città – aveva realizzato una massiccia campagna di sensibilizzazione insieme al CONAI, i cui testimonial erano Ciccio Cozza, allora capitano della Reggina in serie A, e sua moglie Manila Nazzaro, Miss Italia.

Nessuno, quindi, discute la raccolta differenziata. Il problema è il come. E nessuna città del mondo pratica la raccolta differenziata come quest’Amministrazione Comunale ha deciso di imporre ai cittadini reggini. Innanzitutto perchè il concetto stesso della raccolta differenziata nasce dalla richiesta di sacrifici ai cittadini in cambio di incentivi economici, anche perché i rifiuti differenziati hanno un valore considerevole e vengono venduti a buon prezzo sul mercato. Come si fa a pretendere che i reggini possano differenziare gratis, quando ovunque nel mondo si differenzia in cambio di denaro? La TARI di Reggio Calabria, invece, è la più alta d’Italia ed è uguale per chi differenzia e chi no. Alla faccia dell’incentivo: così è soltanto un business per mastelli erifiuti sula pelle dei cittadini.

Ma a parte questo, c’è una questione tecnica: i cassonetti. Con l’imposizione del porta a porta, l’obbligo di giorni e orari per il conferimento in tutta la città, è normalissimo che il sistema non possa funzionare e che la gente si ritrovi costretta ad abbandonare i rifiuti dove capita (visto che non li può ingurgitare).

Nella Firenze “Modello” di Falcomatà la città è disseminata di cassonetti per la raccolta in cui ogni cittadino può conferire i rifiuti liberamente, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno della settimana. Persino nel centro storico, a pochi metri dal Ponte Vecchio (vedi foto). E Firenze ha da poco superato il 50% di raccolta differenziata, una percentuale importante per una città di quasi 400.000 abitanti.

Il regolamento per i rifiuti del Comune di Firenze prevede che “i rifiuti possono essere conferiti nei cassonetti in qualsiasi momento della giornata. E’ fatto obbligo agli utenti:

  • di ricorrere solo ed esclusivamente al cassonetto per il deposito dei rifiuti;
  • racchiudere i rifiuti in involucri adeguati;
  • di provvedere alla chiusura degli sportelli dei cassonetti dopo l’uso;
  • servirsi di un altro cassonetto qualora il primo risultasse già colmo.

E’ proibito

  • inserire nei cassonetti materiali accesi o incandescenti;
  • prelevare dagli stessi il materiale depositato;
  • spostare i cassonetti dalla loro sede“.

Poche regole di buon senso. Altro che civiltà e inciviltà. Con questo sistema anche Reggio Calabria sarebbe una città pulita, funzionale, civile e organizzata. Ma Falcomatà ha deciso di fare delle scelte contro la propria gente, oltre a imporre un metodo balordo e impossibile di raccolta differenziata, accusando anche i suoi elettori di essere dei “lordazzi“. Perchè proprio su questo non ha copiato il suo “Comune Modello“? Sarebbe stato molto meglio per Reggio, per i reggini e certamente anche per la sua popolarità…

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