Reggio Calabria, Cisl: “la sanità reggina è ad un punto di non ritorno”

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Reggio Calabria, Cisl: “gli ospedali sono ormai al degrado e non possono garantire la salute nel territorio”

” La questione dell’Ospedale di Locri che erroneamente viene scissa dal contesto di difficoltà in cui è caduta la Sanità di tutta l’ASP di Reggio Calabria, è ormai agli onori della cronaca Nazionale e non c’è da meravigliarsi visto che l’Azienda in questione era stata definita la peggiore d’Italia. La meraviglia invece ricade nel fatto che la politica non si interessa, le autorità preposte lasciano correre e le soluzioni invocate non arrivano mai. La triste conclusione è che ormai l’ASP di Reggio Calabria con i suoi Ospedali Spoke e Generali ormai al degrado,  non possono garantire la salute nel territorio di riferimento, mantenendo comunque costi elevati ed inutili e agendo con una lentezza che non permette il recupero, anzi favorisce il repentino degrado in cui oggi è precipitato tutto l’apparato Sanitario ed Amministrativo dell’Azienda. Il punto di non ritorno che oggi tutti indicano e l’emergenza di cui ci si accorge solo adesso, la CISL FP di Reggio Calabria li aveva rilevati già dal 2015, con ricche e dettagliate descrizioni dell’involuzione in corso e di tutte le soluzioni da mettere in campo per evitare già nell’estate dello stesso anno di incorrere nel crollo delle risposte da garantire all’Utenza”, la scrive in una nota stampa la CISL.

“Con continue comunicazioni e indicazioni precise per interrompere il pericoloso declino, la CISL FP di Reggio Calabria anche attraverso l’intervento della FP Regionale,  ha continuato ad interessare ogni livello ma soprattutto la Direzione Strategica dell’ASP Reggina in cui risiede tutta la responsabilità dello stato attuale. Mentre altri si rivolgono agli altissimi livelli “Nazionali, Internazionali e Mondiali” per intervenire su un “Problema” di cui si accorgono solo adesso, mentre si continua a fare demagogia ed interesse combattendo precisi “obiettivi scomodi”, sperando di centrare il proprio bersaglio e far ricadere tutto nel “torbido” in cui ognuno conduce meglio i propri interessi, la CISL FP continua ad attirare l’attenzione degli Addetti ai Lavori sui veri problemi e ad indicare le “vere” soluzioni per interrompere la “caduta libera” dell’ASP di Reggio Calabria ed in particolare dell’Ospedale di Locri. 

  • Il principale problema dell’ASP di Reggio Calabria è l’ostinazione a non voler procedere con l’organizzazione che solo l’avvio dell’Atto Aziendale può garantire;
  • Non si può continuare a mantenere potere ed inefficienza nelle mani di pochissime figure che oltre ad avere diversi incarichi, ordinari e ad interim di Direttori di Struttura Complessa, dovrebbero onorare anche l’incarico di Direttore di Dipartimento, anche in considerazione che l’Atto Aziendale non prevede più l’esistenza di qualcuno di questi.
  • Non si può non affidare da subito gli incarichi di responsabilità nelle Unità Operative e Servizi rimasti privi di questa figura, procedendo immediatamente con quanto previsto, non a caso, dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
  • Non si può continuare a mantenere la “testa sotto la sabbia” in presenza di dipendenti abbondantemente segnalati e denunciati per aver creato e mantenuto condizioni di conflitto, vessazioni, minacce ed abusi.
  • Non si può tollerare che non vi sia alcun rispetto della Privacy e che si debba ottenere quanto nei propri diritti solo a livello di favore personale, continuando a mantenere tali condizioni nonostante il coraggio dei Dipendenti che hanno segnalato più volte tali abusi.
  • Non si può vivere nell’inefficienza dell’Ufficio delle Risorse Umane e non portare a termine i pochissimi ed essenziali concorsi autorizzati da anni ed anni.
  • Non si può non avere alcuna graduatoria per sostituire i casi di lunga malattia, dopo che gli interessati alla sostituzione hanno chiesto di essere ammessi in graduatoria nel 2015 ed ancora nessuno sa la fine che hanno fatto le migliaia di domande presentate.

Non si può disporre del pochissimo personale inviato e distribuito nei Reparti senza alcun criterio, non preoccupandosi della normativa vigente che prevede il Servizio Infermieristico e Tecnico che risponda proprio di queste procedure.

  • Non si può interloquire con il Commissario per il Piano di Rientro, in materia di Fabbisogno del Personale, senza gli adempimenti per legge che prevedono il confronto con le Organizzazioni Sindacali, cantando vittoria per pochissime autorizzazioni, tanto poche da essere quasi inutili e che comunque per l’inefficienza degli Uffici dell’ASP vedrebbero la luce in chissà quale anno.
  • Non si può mantenere in servizio una popolazione di dipendenti con l’età media di 57,08 anni, considerando che è la più alta d’Italia, il 40,58% dei Dipendenti hanno oltre 60 anni d’età con una media Nazionale che si attesta su un appena 14,45%, nella provincia di Bolzano non supera il 5,58%.

Spesso si attaccano i Lavoratori stessi ma è chiaro che si tratta di un pretesto, specie quando queste voci provengono da chi non si è certamente distinto negli anni, spesso come soluzione si ode qualche invito a dimettersi ma fare spazio ad altri soggetti senza mutare le condizioni di stallo non sarebbe una soluzione utile, mai si parla di “rispondere” di quello che si è fatto male o di quello che non si è fatto per niente, tenendo conto che le varie Direzioni Strategiche il “tempo per intervenire” lo hanno sempre avuto, forse la “volontà” è mancata. 

L’attuale condizione dell’ASP di Reggio Calabria, necessita di CONDIZIONI SPECIALI, visto che non è per niente normale il contesto in cui è precipitata, con  invio immediato anche a tempo determinato di Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Biologi ecc., tenendo presente che senza l’immediata messa a regime dell’Atto Aziendale, affidamento degli incarichi di Responsabilità, contratti individuali con assegnazione degli incarichi a tutti i Dirigenti Medici, Sanitari, Professionali, Tecnici ed Amministrativi,  incarichi di Coordinamento ecc., ogni iniziativa sarebbe inutile”, prosegue la nota.

“Finora l’assegnazione irrisoria di professionisti, in totale assenza di organizzazione, senza Responsabili di riferimento, li ha costretti a partecipare ad altri concorsi e a trasferirsi altrove, molti altri si rifiutano di partecipare ai bandi indetti dall’ASP, in particolare se previsti nell’Ospedale di Locri. Il “grido” rivolto alla politica e alle istituzioni che non si interessano dei problemi della Sanità è condiviso dalla CISL FP ma con le dovute precisazioni: E’ vero che malgrado l’interessamento delle forze dell’ordine tante problematiche sono ancora irrisolte, è vero che oltre ai Rappresentanti dei Comuni che hanno portato avanti precise proteste, gli altri livelli non mostrano particolare interesse per le sorti della salute dei Cittadini ma è pur vero che tante volte affiora il sospetto che i “freni” e le lungaggini possano provenire da un interesse nascosto  così “elevato” da generare un vero è proprio “stallo”, conclude.

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