Reggio Calabria, l’estate pazza di Falcomatà: “cerca proseliti per ricandidarsi ma avrebbe fatto meglio ad andare a mare. O forse no…”

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La nota di Nicola Malaspina del Centro Studi Tradizione e Partecipazione di Reggio Calabria sull’estate reggina

“Ma che estate questa estate!!! Ci riferiamo alla stagione, quasi volta al termine, del Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria; un periodaccio, checché ne possa dire, non particolarmente florido e ricco di soddisfazioni”. Lo afferma in una nota Nicola Malaspina del Centro Studi Tradizione e Partecipazione.

“Le prime avvisaglie della infausta stagione si hanno in primavera. Il problema è la potabilità della’acqua e l’incipiente penuria su tutto il territorio cittadino (cosa ovvia se in quattro anni non si e’ mai provveduto alla manutenzione dei pozzi, dei dissalatori, dell’infrastruttura idrica in generale); niente paura la soluzione all’atavico problema è dietro l’angolo, ed è così che il 26 giugno il Sindaco Metropolitano, in compagnia del Presidente della Regione, si affretta all’inaugurazione del potabilizzatore di Armo  a servizio della Diga del Menta che avrebbe dovuto, da li a pochi giorni, superate le analisi dell’ASP sulla qualità del flusso idrico, entrare in sevizio. Siamo a settembre e ancora si prende tempo, apprendiamo infatti dalla Gazzetta del Sud del 24.08.18 che i campionamenti delle acque hanno avuto esito positivo e che  “all’inizio della prossima settimana sarà riunito il “coordinamento operativo” con le strutture tecniche della Giunta regionale, del Comune e della Sorical, della stessa impresa esecutrice e il responsabile di gestione del potabilizzatore per fare il punto sulle attività di manutenzione straordinaria avviate nei mesi scorsi sui principali nodi acquedottistici e serbatoi della città al servizio dell’Ipot di Armo”. Pertanto…???”

“Nello stesso periodo il nostro primo cittadino, sensibile alle tematiche dell’ambiente e dell’ecologia, impone ai reggini (che in molte occasioni definisce “lordazzi”) un modello di raccolta rifiuti innaturale, improbabile, incompatibile, anche per densità abitativa, con la struttura urbanistica del territorio cittadino, determinando, suo malgrado, un’emergenza rifiuti senza precedenti. Sporcizia e degrado imperano dal centro storico alle periferie, le strade sono diventate delle discariche a cielo aperto, i rifiuti esposti in strada alle torride temperature estive rendono l’aria maleodorante ed insalubre, blatte e topi proliferano, mentre i cittadini sono costretti a pagare la TARI più alta d’Italia per un servizio inadeguato e in molti casi inesistente. Proclama “Lotta dura contro l’abbandono dei rifiuti” ma a fine luglio, rendendosi conto di non poter riuscire controllare e gestire l’emergenza determinata con le sole forze della Polizia Municipale, chiede ed ottiene la convocazione di un comitato di ordine e sicurezza in Prefettura al fine di coinvolgere tutte le forze dell’ordine nell’ambito dei controlli sui rifiuti. Ma il problema non si risolve con l’imposizione e la forza, tant’è che continuiamo ad assistere quotidianamente al pascolo di qualsivoglia creatura (finanche cavalli) nei cumuli di rifiuti abbandonati per strada”.

“Ai primi di luglio cade l’ennesima tegola sul Sindaco Falcomatà: il cugino Saverio Abenavoli, nominato nel 2015 amministratore delegato delle nuove società in house del Comune di Reggio Calabria “Castore e Polluce” tra le polemiche, annuncia le dimissioni dichiarando che di fatto le società non sono mai entrate in funzione per la mancata erogazione delle risorse economiche previste.

E’ nel Consiglio Comunale del 27 luglio che il nostro Sindaco prova a discolparsi dei mancati risultati di quatto anni di amministrazione da lui rappresentata. Annunciando infatti un bilancio comunale in negativo si produce in una dura filippica nei confronti delle precedenti amministrazioni colpevoli di aver generato un buco di bilancio tale da aver ingessato e paralizzato le casse comunali rendendo di fatto impossibile l’ordinaria amministrazione, da qui le notevoli difficoltà nel trovare i fondi da destinare alla normale manutenzione di strade, piazze, infrastrutture, verde, illuminazione pubblica, ecc… Un gesto questo che i cittadini leggono come un sigillo al fallimento politico ed amministrativo del suo governo. Era stato proprio lui che quattro anni prima si era prodotto in una campagna elettorale sbandierando la “Svolta” e il “Reset” che la sua amministrazione avrebbe dato negli anni a venire rispetto al tanto criticato “Modello Reggio” e il successivo il periodo di commissariamento”.

“Lo attaccano tutti, anche i “compagni” suoi elettori e non solo…
E’ infatti a mezzo stampa, su un articolo pubblicato il 15 agosto dalla Gazzetta del Sud, che il povero Sindaco Metropolitano riceve le severe critiche del “compagno” di partito e cognato Demetrio Naccari Carlizi, il quale gli rimprovera, fra le altre cose, l’azzeramento degli investimenti sul nostro territorio nonostante il Comune disponga di risorse extracomunali teoricamente significative, dal PON Metro al POC Metro, dal POR Calabria al Patto per lo sviluppo della CM, dal bando Periferie (mandato poi in fumo a Roma dagli stessi sui compagni di partito, ma questa è un altra storia) al Decreto Reggio per oltre 470 milioni di euro, arrivando finanche a pregarlo di interrogarsi sulla non funzionalità dell’architettura amministrativa dei propri uffici”.

“L’assenza di una programmazione e i mancati investimenti vengono denunciati anche dal Presidente dell’Associazione dei costruttori reggini, Francesco Siclari, che in un articolo della Gazzetta del Sud del 23 agosto, viste le numerose uscite del Sindaco circa l’enorme numero di cantieri in corso, presentando come un successo amministrativo un elenco di opere realizzate per qualche milione di euro, snocciola i numeri reali del fallimento amministrativo degli ultimi anni ed  afferma: “la narrazione del Sindaco Falcomatà sugli investimenti pubblici realizzati sul territorio appare del tutto avulsa da quella resa dai numeri reali del comparto edile, ancorata a logiche di deresponsabilizzazione e a politiche dell’annuncio che tentano di edulcorare la triste verità delle numerose opere bloccate o mai partite e delle centinaia di milioni di euro rimasti sulla carta a fronte delle altrettanto numerose urgenze di una comunità reggina in forte affanno e bisognosa di risposte a tutti i livelli in termini di servizi, opere ed infrastrutture necessarie per garantire livelli essenziali di vita e sicurezza”…

Arriva l’acqua, anzi una bomba d’acqua. E’ il 22 agosto e le precipitazioni durate poco più di mezzora palesano la dissennata o peggio assente amministrazione della città. Si allaga tutto, l’acqua invade anche gli scantinati del Museo Nazionale, si bloccano i collegamenti ferroviari, la città è in ginocchio. L’assenza di manutenzione delle infrastrutture cittadine trasforma le strade in torrenti in piena, gli slarghi e le piazze in laghi artificiali, il manto stradale che da un capo all’altro della città è pieno di buche adesso è tappezzato di nuove voragini con l’asfalto sbriciolato, la furia della corrente trascina detriti e rifiuti simbolo appunto dell’inadeguatezza e dell’incapacità  politica del Sindaco e della sua Giunta”.

“Il primo cittadino cerca a questo punto di raccoglie un minimo di consenso e chiama a raccolta i pochi sostenitori rimasti organizzando una manifestazione sul lungomare. “Sintesi”, tre giorni di dibattiti, sport, spettacoli che mira ad una ampia partecipazione aggregativa della cittadinanza ma che in realtà non è altro che una occasione per far proseliti in vista della prossima tornata elettorale che vede Falcomatà ricandidato a Sindaco. Si pensi che per cercare di raccogliere più gente possibile si è annunciano in pompa magna la presentazione delle squadre cittadine di basket e di calcio; ma anche in questa occasione il nostro Sindaco non è stato fortunato in quanto la dirigenza della società calcistica Reggina 1914, che muove con se un nutritissimo numero di simpatizzanti, appassionati e tifosi, ha declinato l’invito. Forse il Sindaco Falcomatà, come negli anni passati, avrebbe fatto meglio ad andare a mare invece di lavorare. Toh!… non è possibile, le acque delle coste reggine sono state dichiarate ad inizio estate non balneabili, chi sa il perché…??”.

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