Addio Liberty Lines: gli aliscafi “veloci” che collegano Messina e Reggio Calabria rimarranno fermi da Lunedì, provocando seri disagi nella mobilità dello Stretto
Gli aliscafi veloci di Liberty Lines che collegano Messina e Reggio Calabria per pedoni (passeggeri senza mezzo a seguito) rimarranno fermi a partire da Lunedì 1 Ottobre: questa è l’ultima settimana di servizio. Con la fine di Settembre, infatti, scade il contratto di affidamento che il Governo Renzi aveva varato nel 2015 proprio con Liberty Lines: 7 milioni di euro l’anno per tre anni per collegare i porti delle due principali città dello Stretto con 16 corse da Messina (dalle 6:00 del mattino alle 20:15 della sera) e 16 corse da Reggio (dalle 06:45 del mattino alle 20:55 della sera) dal lunedì al venerdì, e 6 corse da Messina (dalle 8:00 del mattino alle 17:00 del pomeriggio) e 6 corse da Reggio (dalle 08:40 del mattino alle 17:40 del pomeriggio) il sabato, la domenica e i festivi. Un servizio comunque scomodo, costoso (il biglietto singolo costa 3,50 euro, nonostante il maxi finanziamento dello Stato!), lento (35 minuti di traversata) e monco (inconcepibile che Reggio e Messina rimangano isolate negli orari serali e quasi completamente isolate nei weekend). Fatto sta che dalla prossima settimana dovremmo rimpiangere persino questo. Con un comunicato ufficiale sul proprio sito internet, infatti, Liberty Lines “avvisa i Signori passeggeri che, a far data dal 01/10/2018, il servizio di collegamento tra Messina e Reggio Calabria verrà interrotto. A partire dal 01/10/2018 ed entro il 30/10/2018 gli abbonati, che non avranno utilizzato tutti i tagliandi, potranno richiedere il rimborso delle corse residue scrivendo a rimborsi@libertylines.it. La richiesta dovrà comunque pervenire entro la data di scadenza dell’abbonamento stesso“.
Nei giorni scorsi erano intervenuti in tanti, dall’Assessore alle Infrastrutture della Regione Sicilia Marco Falcone all’Assessore ai Trasporti del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Marino che avevano chiesto al ministro Toninelli di intervenire con urgenza per garantire la continuità territoriale necessaria per due città come Reggio e Messina, dove oltre 10.000 pendolari ogni mattina viaggiano per studio e/o lavoro verso l’altra sponda. Ad oggi nulla s’è ancora mosso: la soluzione sembra lontana. Così tra Reggio e Messina si alza un muro.