Associazione Msa: “riteniamo assurdo che non siano stati tutelati i diritti di quei docenti che hanno prestato servizio nelle scuole paritarie”

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Concorso ordinario e straordinario per la scuola primaria e infanzia. Msa commenta 

In data 13 settembre 2018 si è tenuto il primo incontro al MIUR con le organizzazioni sindacali relativo al concorso per la scuola primaria e per l’infanzia, durante il quale l’Amministrazione ha affermato che entro fine anno si terranno contemporaneamente due concorsi, uno ordinario e uno straordinario. Il concorso ordinario è rivolto a tutti i diplomati magistrali entro l’a.s. 2001/2002 e i laureati in scienze della formazione primaria, e non prevede il requisito dei due anni di servizio nelle scuole statali. Il concorso straordinario, invece, è riservato ai diplomati magistrali entro l’a.s. 2001/2002 ed ai laureati in scienze della formazione primaria che, entro la data di scadenza del bando, abbiano maturato almeno due anni di servizio, durante gli ultimi otto anni, presso le scuole statali. Il concorso ordinario sarà selettivo e si articolerà in più prove: un’eventuale prova preselettiva, una prova scritta (massimo 40 punti) e una prova orale (massimo 40 punti); per la valutazione dei titoli saranno riservati al massimo 20 punti. Invece, il concorso straordinario, non selettivo, consisterà solo in una prova orale non selettiva, a cui verranno attribuiti massimo 30 punti, mentre per la valutazione dei titoli saranno previsti massimo 70 punti.

Inoltre, il Miur ha fatto sapere che, per il concorso ordinario, verrà anche definito un contingente di posti da mettere a concorso, tenendo conto dei pensionamenti, delle graduatorie del concorso 2016 e della consistenza delle GAE. Di conseguenza, nel caso della procedura ordinaria, dopo aver superato tutte le prove, i candidati dovranno fare i conti anche con il numero di posti che verranno banditi. Per quanto riguarda la tempistica, l’Amministrazione dovrebbe definire a breve il numero dei posti che verrà bandito nel concorso ordinario e procedere con l’emanazione, entro il 10 ottobre, del bando che conterrà tutti i dettagli in merito a tempi, modalità e contenuti dei due concorsi. “Riteniamo assurdo che durante l’incontro non siano stati tutelati i diritti di tutti quei docenti che hanno prestato servizio nelle scuole paritarie, di coloro che sono già stati ritenuti idonei nelle precedenti procedure concorsuali, di quanti hanno svolto due anni di servizio in un periodo antecedente gli ultimi otto anni, nonché di tutti coloro che, avendo partecipato al TFA 3 ciclo sostegno, non hanno potuto maturare 2 anni di servizio specifico sul sostegno nelle scuole statali. Questi docenti verranno ingiustamente esclusi da una procedura semplificata e dovranno partecipare al concorso ordinario che, oltre a prevedere tre prove selettive, è subordinato ad un contingente di posti limitato” commenta il prof. Luciano Scandura, responsabile dell’Associazione MSA – comparto scuola. “Altrettanto assurdo che in quest’occasione non siano stati tutelati nemmeno i docenti già di ruolo che, a compimento della sentenza di merito, vedranno trasformarsi il loro contratto da tempo indeterminato in contratto a tempo determinato, al 30 giugno, anche se il posto risulta vacante e disponibile e quindi il contratto dovrebbe essere al 31 agosto”.

Contro tale sistema che penalizza diverse categorie di docenti diplomati magistrali e laureati in scienze della formazione primaria, MSA, in collaborazione con i legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola, propone un’azione in sede amministrativa, mirata per ogni categoria di docenti esclusa dal concorso straordinario.

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