Reggio Calabria, il Codacons: “subito le dimissioni dei vertici Anas dopo il cartello di pericolo per caduta del ponte Allaro”
“Dopo questa chicca ogni commento diventa superfluo. Sul ponte “Allaro” l’Anas è costretto, solo dopo la tragedia di Genova, a vietare il transito ai mezzi pesanti e ci regala una “chicca” fantastica – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons. Forse le motivazioni addotte sono un omaggio al comico genovese. Praticamente “fantozziane”, visto che si vieta l’accesso “per caduta ponte Allaro”. Che strade, ponti e gallerie in Calabria siano realizzate in condizioni tali da rappresentare un pericolo per chi si avventura a percorrerle, è un dato di fatto. Del resto sono le intercettazioni che ci illuminano sull’utilizzo di “cemento come colla” e di “calcestruzzo che defluisce a cazzo”. In tutto nell’assoluta assenza di controlli. E se qualcuno avesse ancora dubbi, potrà fare un salto sulla “nuova” variante A della SS 106. Proprio quella che neppure hanno fatto in tempo ad inaugurarla che già crollava. Siamo stanchi di essere cavie di affaristi e burocrati – incalza il Codacons – i Cittadini meritano rispetto, per questo motivo abbiamo chiesto formalmente le dimissioni dei vertici dell’Anas. Un cartello del genere che finisce per prendere in giro chi percorre le nostre strade, concentra “pochezza, squallore e menefreghismo” – conclude Di Lieto – tali da imporre una immediata decapitazione dei vertici Anas SpA. Non foss’altro che per rispetto per le innumerevoli vittime di una rete viaria da medioevo. Se è vero che al peggio non c’è mai fine, è altrettanto vero che peggio di così …si muore”.