Reggio Calabria: il Consiglio Comunale vicino alla famiglia Congiusta

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Il Consiglio comunale di Reggio Calabria si dichiara vicino alla famiglia Congiusta

Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria si dichiara vicino alla famiglia Congiusta. In una nota stampa, il Presidente Demetrio Delfino e gli altri consiglieri dichiarano che “confermato che Per la Cassazione Tommaso Costa è “solo un boss della ‘ndrangheta”. Un boss già condannato all’ergastolo per omicidio. Verificato  che Nè le dichiarazione dei pentiti nè le dichiarazioni del fratello di Tommaso Costa alla moglie che assumerebbero la responsabilità, quale mandante dell’assassinio di Gianluca Congiusta non sono state ritenute sufficienti. Quindi dopo 13 anni di condanne e annullamenti il mandante dell’assassinio di Gianluca Congiusta rimane “sconosciuto”. Appreso che Il 20 agosto di quest’anno, Mario Congiusta, eroico padre di Gianluca, esempio dell’impegno concreto della lotta alla ‘ndrangheta, non ce l’ha fatta. A 71 anni fiaccato dal dolore e dalla malattia è deceduto nella sua casa di Siderno, con accanto la moglie e le figlie, rimaste ora sole a fronteggiare una storia che non da scampo.Perché così è la ‘ndrangheta. Non basta uccidere si deve vendicare e trarre altro vantaggio. Confermato che in queste ultime settimane sono  arrivate nuove intimidazioni nei confronti della famiglia Congiusta. Delle sigarette a forma di croce della stessa marca fumata da Mario padre di Gianluca, lanciate sul pianerottolo di casa. Alcuni giorni prima invece un cumulo di terriccio raffigurante una tumulazione è stato lasciato davanti al negozio di proprietà della famiglia. Ignoti hanno disposto vicino la saracinesca dell’attività commerciale della terra a forma di tomba. E’ chiaro che qualcuno sta inviando avvisi per bloccare tutti i familiari nella ricerca della verità sulla morte del giovane Gianluca. Tutti segnali per dire che questa ricerca è morta con lui. La famiglia che non si è lasciata intimidire ed ha denunciato tutto all’autorità giudiziaria che sta indagando anche su altri episodi accaduti nelle ultime settimane. Il processo per l’assassinio di Gianluca si è concluso con la sentenza della Cassazione che ha assolto il principale imputato, il boss Tommaso Costa, riconosciuto nelle sentenze degli altri gradi di giudizio come il mandante dell’omicidio. La colpa di Gianluca era stata quella d’intercettare una lettera in cui lo stesso boss effettuava una richiesta estorsiva nei confronti del suocero. Per questo sarebbe stato eliminato, l’intento era far scomparire un testimone scomodo e mandare un segnale di piena autonomia nei confronti della cosca rivale. Tesi affermate nelle sentenze della Corte d’Assise e della Corte d’Appello che però il 19 aprile scorso la Cassazione ha annullato. Dispositivo che non ha fermato la battaglia che papà Mario ha condotto fino al suo ultimo giorno di vita. Battaglia che l’intera famiglia Congiusta vuole portare avanti e che qualcuno ha intenzione di bloccare attraverso minacce ed intimidazioni. Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria condanna questi episodi ignobili e auspica che le autorità competente e gli organi inquirenti mettano in atto azioni di tutela per la moglie le figlie e la nipotina, affinchè possano rimanere nella propria terra per non assistere, in futuro, ad un altra fuga degli onesti dal nostro territorio”.

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