Maltempo Calabria, Casellati: “questa Regione mi è cara. Tragedie del genere non devono ripetersi”

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Maltempo Calabria, Casellati: “la Regione ha un estremo bisogno di ascolto e vicinanza”

“La Calabria, a me particolarmente cara perché custodisce le mie radici familiari, è una terra che ha un estremo bisogno di ‘ascolto’ e di ‘vicinanza’ da parte delle istituzioni. Oggi mi trovo qui, purtroppo, per la più infausta delle circostanze: per portare cioè il mio cordoglio e il mio abbraccio ideale ai familiari delle vittime dell’ennesima tragedia del maltempo. Per ‘far sentire’ la presenza dello Stato alle comunità colpite da un eccezionale evento atmosferico che ancora una volta lascia dietro di sé una terribile scia di morte e distruzione.”. Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, in visita a Lamezia Terme. “Ma allo stesso tempo per ribadire -ha aggiunto- con immane dolore, anche da madre e da cittadina, che simili tragedie non debbano più ripetersi. Perché non è più tollerabile continuare a piangere morti innocenti come queste. Sono qui, nel Sud più profondo, per raccogliere il grido che si è alzato ancora una volta dal Paese reale: il lamento dei territori che stanno pagando a caro prezzo le tante, troppe stagioni di incuria e di abbandono sul piano del dissesto idrogeologico e della messa in sicurezza della rete infrastrutturale”. “Piogge alluvionali, crolli, esondazioni di fiumi e di torrenti, danni alle colture agricole, strade allagate, morti e dispersi: dopo quello che è successo in questi giorni -ha affermato Casellati- le amministrazioni calabresi hanno chiesto giustamente ‘lo stato di emergenza’, ma io credo che, al di là della misura contingente prevista dalla normativa – in talune fattispecie come questa – forse è il caso di depennare questo termine, ’emergenza’, dall’agenda politica e istituzionale”. “Emergenza -ha sottolineato- è un fatto di eccezionale gravità che si verifica in maniera estemporanea, è una circostanza imprevista, un evento occasionale. E invece sono almeno 20 anni che non siamo più in presenza di un’emergenza, ma di uno stato di pericolo permanente. Ripeto: ‘stato di pericolo permanente’ di fronte al quale è necessario intervenire con misure sistemiche, strutturali e non più con provvedimenti-tampone”.

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