Mafia, Palermo: tratto in arresto il “nuovo capo della Commissione provinciale, Settimo Mineo, capo del mandamento di Pagliarelli”
Una maxioperazione antimafia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, è in corso: disposto un fermo di indiziato di delitto, eseguito dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo, nei confronti di 46 persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni consumate e tentate, con l’aggravante di avere favorito l’associazione mafiosa, fittizia intestazione di beni aggravata, porto abusivo di armi comuni da sparo, danneggiamento a mezzo incendio, concorso esterno in associazione mafiosa.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai pm Francesca Mazzocco, Amelia Luise, Dario Scaletta, Gaspare Spedale e Bruno Brucoli e ricostruisce gli assetti dei clan palermitani di Porta Nuova, Poagliarelli, Bagheria, Villabate e Misilmeri.
E’ stato tratto in arresto il “nuovo capo della Commissione provinciale, Settimo Mineo, capo del mandamento di Pagliarelli“, spiegano gli investigatori che sono riusciti a “cogliere in presa diretta la fase di riorganizzazione in atto all’interno di Cosa nostra” ma anche a “documentare l’avvenuta ricostituzione della ‘nuova’ Commissione provinciale di Palermo“.
Mineo, 80 anni, non utilizzava neppure il telefono cellulare, cercava di utilizzare l’auto il meno possibile e preferiva camminare a piedi: è quanto emerge dall’operazione denominata “Cupola 2.0”. Di Mineo per la prima volta, aveva parlato il primo grande pentito di Cosa nostra, Tommaso Buscetta.
Settimino Mineo è considerato l’erede del boss mafioso Totò Riina: sarebbe stato designato a capo del mandamento mafioso di Pagliarelli proprio per sostituire il capomafia morto un anno fa dopo una lunga malattia.