Qualità della Vita, la classifica 2018 certifica il disastro di Messina e Reggio Calabria: le città dello Stretto sempre peggio [DATI]

StrettoWeb

Qualità della vita 2018, i dati del Sole 24 ore parlano chiaro: -7 posizioni per Messina e +4 per Reggio Calabria, ma entrambe restano in fondo alla classifica

Anche quest’anno la specifica ricerca del Sole24Ore sulla Qualità della vita ha scattato una fotografia sulle città italiane, puntando l’obiettivo sulla questione del benessere tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero.
Ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica italiana dell’indagine 2018 è Milano, che svetta negli indicatori reddituali, per i depositi in banca pro capite e i consumi medi delle famiglie in beni a lunga durata.

In coda alla graduatoria compare invece Vibo Valentia, ultima per la durata media dei processi e per l’investimento del Comune per gli anziani, i minori e i disabili. È la quarta volta che si trascina in fondo alla classifica, ma con se porta anche diverse città del Sud. Messina perde 7 posizioni rispetto a un anno fa, Reggio Calabria ne acquisisce 4 ma resta sempre in fondo alla classifica.

Il 96° posto di Messina, associato al 104° di Reggio Calabria mostra in sintesi quanto sia disagiata l’area dello Stretto, che resta tra le meno vivibili del nostro Paese in base all’indagine annuale del Sole 24 Ore. Effettivamente non abbiamo voce buona in capitolo in nessuna delle macro-aree in questione. Non abbiamo numeri alti, e ci attestiamo sempre tra l’80° ed il 100° posto. Cresce però la demografia e la società a Reggio Calabria, arruffandosi il 47° posto contro il 92° posto del Messina.

Messe a confronto le due città dello Stretto a livello di punteggio e classifica sono molto simili, sarà che la politica fino adesso ha gestito veramente male la situazione economica e culturale in entrambe le città facendo promesse mai mantenute. Non avendo ricchezza le due città dello Stretto non riescono a classificarsi nemmeno per i consumi di lunga durata. Non parliamo poi dell’ambiente e dei servizi: Messina in questo momento sta soffrendo una forte crisi per l’impossibilità di smaltire a dovere i rifiuti differenziati e indifferenziati che quotidianamente si producono, mentre a Reggio la differenziata porta a porta non ha mai iniziato a funzionare bene come dimostra la sporcizia che impera in ogni quartiere della città.

E poi per quanto riguarda l’occupazione, in entrambe le città non si può parlare di affari e di lavoro, visto che il tasso di disoccupazione oscilla tra il 22% ed il 29%, senza dimenticare che nel 2017 Messina si è “aggiudicata” il titolo di maglia nera con l’aumento del 3.2% dello stesso tasso di disoccupazione. Insomma, sono tutte queste le motivazioni che hanno visto da un paio di anni a questa parte il crollo delle città dello Stretto. Non si può di certo essere ai primi posti della classifica solo per il clima favorevole e le acque limpide, ma a maggior ragione è un enorme peccato che con questa natura benevola non riusciamo a rilanciare il nostro territorio mentre al Nord, di cui Milano è l’emblema, si soffre per lo smog, il traffico e per la poca sicurezza, ma l’economia e la società non smettono mai di crescere.

Condividi