Morte di Sissy Trovato Mazza: trovato dal padre un foglio indirizzato all’ex direttore del carcere
Un nuovo documento chiama direttamente in causa l’ambiente del carcere femminile di Venezia nel ‘giallo’ che riguarda la morte di Maria Teresa ‘Sissy’ Trovato Mazza, l’agente 28enne della Polizia penitenziaria morta dopo due anni di coma per un colpo alla testa sparato dalla sua pistola, esploso nell’ascensore dell’ospedale lagunare. Rovistando nei cassetti della giovane, originaria di Taurianova (Reggio Calabria), il padre ha trovato un foglio scritto a mano in stampatello indirizzato all’ex direttore del carcere, Gabriella Straffi, in cui scrive: “la sottoscritta agente informa che negli ultimi giorni sono stata avvicinata da molte detenute che hanno raccontato fatti gravi che riguardano le mie colleghe. Essendo la cosa molto delicata, ho cercato di evitare di ascoltarle e ho riferito tutto subito all’ispettore“. Parole precise, con tanto di nome e cognome, che confermerebbero l’intenzione di Sissy di denunciare una serie di soprusi e violazioni, legati soprattutto a ‘festini’ a base di droga che si sarebbero svolti all’interno della struttura penitenziaria della Giudecca. I colleghi della donna, morta il 12 gennaio scorso e seppellita nella citta’ di origine solo due giorni fa, hanno sempre preso le distanze dalle presunte accuse dell’agente, piu’ volte riferite dai genitori agli investigatori.