Calabria: arresti e perquisizioni a Cortale per estorsione, rapina, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, lesioni, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
Alle prime ore del mattino di oggi, carabinieri della Compagnia di Girifalco hanno dato esecuzione ad Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Tribunale di Lamezia Terme, nei confronti di cinque cortalesi, con contestuale perquisizione delle loro dimore nell’abitato del paese. Il Giudice per le indagini preliminari, concordando con la richiesta formulata dal Pubblico Ministero, ha disposto, al netto di opportune prescrizioni, gli arresti domiciliari per Matteo Cracolici, cortalese, classe 1999’, tagliaboschi e Davide De Santis, cortalese, classe 1997’, in attesa di occupazione, l’obbligo di dimora per Luca Barbieri, cortalese, classe 1990’, commerciante, l’obbligo di presentazione alla P.G. per Giovanni Pullì, cortalese, classe 1999’ e Giovanni Vinci, cortalese, classe 1982’, anch’essi in attesa di occupazione. Il provvedimento dall’Autorità Giudiziaria lametina, seguita una estesa attività di indagine, intrapresa dagli inquirenti dal settembre del 2017 al luglio 2018, che ha permesso la contestazione a vario titolo di reati quali estorsione, rapina, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, lesioni, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il complesso delle attività d’indagine, supportate da evoluta attività tecnica di intercettazione telefonica e videoregistrazione, ha consentito l’esplorazione investigativa del tessuto delinquenziale del piccolo paese delle pre-serre catanzaresi, mettendo ancora una volta in luce la presenza tra i più giovani di sostanze stupefacenti come marijuana e cocaina, capace tuttavia nel caso di specie di produrre derive violente nella quotidiana dinamica del rapporto di debito e di credito tra “spacciatori” e consumatori. Le attività di indagine hanno inizio nel settembre 2017 a seguito del violento pestaggio di un cittadino nei pressi del bocciodromo del paese. Sin dai primi accertamenti è apparso chiaro come Pulli’, d’intesa con i suoi sodali, avesse prelevato a casa la vittima, portandola nell’area dove era attesa da De Santis e Barbieri, con il comune obiettivo di sollecitarle il pagamento di un grammo di cocaina, acquistato presso di loro qualche giorno prima al prezzo di 100 euro. Alla richiesta del malcapitato di ulteriore tempo per saldare il debito contratto, l’intero gruppo spazientito lo minacciava ed aggrediva selvaggiamente, percuotendolo a mani nude e con un bastone. Soltanto le grida impaurite di quanti abitavano nelle vicinanze inducevano gli aggressori a desistere ed allontanarsi repentinamente. La vittima riportava rilevanti lesioni, compresa una frattura al braccio destro. Ciononostante nei giorni successivi il De Santis, anche per il tramite di altro accolito, Vinci Giovanni, maggiorava arbitrariamente la consistenza del debito, da 100 a 150 euro, da pagarsi all’istante e dietro minaccia di ritorsioni consistenti nell’incendio dell’autovettura in uso ai suoi familiari. Accompagnato dal Vinci, la vittima preleva al bancomat 100 euro, consegnandoli e pregando i suoi creditori di non obbligarlo a pagare ulteriore denaro, ricevendo tuttavia ancora una volta in risposta un’opposizione perentoria.
E’ a questo punto che la vittima ferita, frustrata dalle continue richieste senza appello, ha deciso di non pagare i restanti 50 euro, venendo escusso dai Carabinieri. I militari, sostenendo il malcapitato, hanno escusso le persone a conoscenza dei fatti, e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, hanno dato avvio ad articolati accertamenti, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, videoregistrazioni, tracciamenti GPS sulle autovetture, impiego di personale in abiti simulati per dedicati servizi di osservazione e pedinamento, con l’obiettivo di ricostruire le dinamiche economico – relazionali di un contesto delinquenziale forse periferico ma non di meno preoccupante. Dall’attività di intercettazione telefonica sono così emerse la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti – in particolare marijuana – da parte del De Santis e del Cracolici, nel territorio comunale, con acquirenti provenienti anche dai Comuni vicini.
E’ stato il caso di un filadelfiese, fermato e trovato in possesso nella propria autovettura di circa 59 grammi di marijuana, acquistata dai due giovani e per questo denunciato a p.l. alla competente Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Telecamere opportunamente piazzate nell’abitato hanno contribuito a rivelare agli inquirenti gli anfratti dove De Santis e Cracolici nascondevano lo stupefacente. In corrispondenza di uno di questi in particolare, localizzato nella cassetta del contatore dell’acqua e del gas di una abitazione abbandonata, i Carabinieri hanno filmato i due riporre o rifornirsi all’esigenza della sostanza illecita. I militari hanno filmato ed intercettano anche il momento in cui tra i due si commenta aspramente la sostituzione di circa 55 grammi di marijuana con dei comuni fiori di campo, essendo stata quest’ultima nel frattempo rinvenuta e sequestrata. Un sequestro di 30 grammi circa di marijuana veniva nel frattempo effettuato presso altra abitazione stagionale, nei pressi della casa del Cracolici, ancora una volta nella cassetta esterna del contatore. L’insieme degli elementi così raccolti ha disvelato un non trascurabile scenario di disagio giovanile nel piccolo centro della Provincia, i cui apici devianti sono spiccati per efferatezza e connotato reati gravi, scrupolosamente perseguiti.