Reggio Calabria: comune verso il dissesto. MNS: “Falcomatà non inganni più i reggini: il deficit 2010 grava sul bilancio comunale per lo 0,8%”

StrettoWeb

Reggio Calabria, MNS: “assistiamo attoniti alle esternazioni tragicomiche del Sindaco in merito al paventato dissesto. Le contraddittorie e subdole dichiarazioni altro non rappresentano che l’estremo tentativo di un uomo ormai politicamente disperato, alla ricerca di un appiglio per la sopravvivenza”

“Assistiamo attoniti alle esternazioni tragicomiche del Sindaco in merito al paventato dissesto. Le contraddittorie e subdole dichiarazioni altro non rappresentano che l’estremo tentativo di un uomo ormai politicamente disperato, alla ricerca di un appiglio per la sopravvivenza.
Ciò che più colpisce è il continuo, quanto fantasioso, tentativo di addossare l’ attuale gravissima situazione in cui versano le finanze comunali, al deficit pregresso (2010) , quello, accertato dall’ amministrazione Arena, confermato dalla Commissione Straordinaria, passato al vaglio delle Corte dei Conti e recepito dall’ attuale Amministrazione. Quel deficit oggi è certo e definitivo, sia nell’ammontare sia nel peso che graverà sulle future amministrazioni. Per intenderci il comune dal 2016 paga una rata di € 2.538.577 importo che rappresenta appena lo 0,8% delle entrate comunali, che, nel 2017 ammontano a € 311.378.577. Percentuale che possono verificare anche i bambini; questa è l’incidenza del deficit 2010; questa è la gravosa eredità che è stata utilizzata per giustificare lo sfascio in cui si trova la città e che oggi viene additata come la causa del paventato dissesto, in merito al quale, Falcomatà continua ad utilizzare due facce della stessa medaglia, la Sua. Così come sette anni fa implorava il dissesto dai banchi dell’opposizione oggi, a parti invertite , chiede uno sforzo comune per evitarlo. Oggi, che le lancette “dell’ orologio sono andate avanti di qualche anno”, il Sindaco deve ai reggini alcune spiegazioni”, è quanto scrive in una nota il Movimento Nazionale per la Sovranità di Reggio Calabria. “Ha il dovere – prosegue la nota- di spiegare ai suoi concittadini i motivi che lo hanno indotto a cambiare il suo giudizio sugli effetti del dissesto. deve spiegare ai reggini perchè nel 2012, nella qualità di capogruppo PD in consiglio comunale, auspicava e reclamava il dissesto ed oggi lo considera ” un provvedimento ferale per la città”. Ha il dovere di presentare il conto chiaro e reale, così come lo ha ricevuto dalle precedenti amministrazioni; lo deve a chi si appresterà ad amministrare la città e lo deve ai reggini, affinchè possano esercitare il loro diritto di controllo e di giudizio del suo operato; ma, soprattutto, lo deve oggi per far comprendere la portata, dei gravi rilievi formulati dalla Corte dei conti. Non servono specifiche competenze in materia contabile per capire le gravi irregolarità rilevate negli ultimi tre bilanci del Comune, quelli confezionati dalla Giunta Falcomatà. Basta, ad esempio, leggere quanto eccepisce la Corte medesima sul riaccertamento straordinario dei Residui Attivi e Passivi e sugli accantonamenti ai Fondi, effettuati nel bilancio 2015. Operazioni che inducono la Corte a considerare i “Bilanci alterati” tanto da “ritenere che i disavanzi di amministrazione siano notevolmente più elevati di quelli evidenziati nei bilanci redatti dall’ Ente” e che i Giudici contabili stimano ” essere almeno pari a € 328.635.504″. Questo è lo scenario sul fronte del bilancio, per non parlare delle voci che circolano nei corridoi di Palazzo San Giorgio, in merito ai debiti non contabilizzati, primo fra tutti quello del servizio idrico. Una gestione così fallace delle risorse è in linea con l’operato che la Giunta comunale ha riservato alla città. D’altronde non si comprende come e perché un’Amministrazione inadeguata, incapace di assicurare i servizi essenziali alla cittadinanza, di garantire i servizi sociali, di effettuare la manutenzione delle strade e del verde pubblico, di gestire la raccolta differenziata, avrebbe potuto essere virtuosa nella gestione delle finanze comunali. Così come è stata tragicamente deficitaria nell’ azione amministrativa, è stata fallimentare nella gestione finanziaria dell’Ente. Oggi a conclusione del suo mandato Falcomatà ha il dovere di compiere un’operazione verità nei confronti dei cittadini ed informarli, carte alla mano, di come e chi negli ultimi tre anni ha redatto bilanci evidentemente “farlochi”, poiché ampiamente censurati e bocciati dalla Corte dei Conti. Lasci perdere il passato Falcomatà, non ci provi, perché le speculazioni, le vili menzogne sulle gestioni passate, che ieri lo hanno portato a vincere le elezioni, oggi si stanno ritorcendo contro di lui”, conclude la nota.

Condividi