Vertenza Teatro Messina, l’Associazione Diritti e Dignità Sociale e una delegazione dell’orchestra incontra l’onorevole regionale Danilo Lo Giudice
Si è tenuto stamane l’incontro tra una delegazione degli orchestrali del teatro Vittorio Emanuele di Messina e l’On. Danilo lo Giudice. L’incontro per discutere la stabilizzazione del personale è stato organizzato dall’Associazione Diritti e Dignità sociale.
“Gli orchestrali- racconta Clara Crocé- hanno chiesto all’On. le Lo Giudice chiarimenti in merito all’emendamento che lo stesso ha recentemente presentato e che è stato approvato dall’Assemblea Regionale e delucidazioni in merito a quale percorso la Regione sta intraprendendo per la stabilizzazione dell’ Orchestra di Messina. L’On.le Lo Giudice ha detto che con l’approvazione dell’emendamento è stato impedito il taglio delle risorse e quindi si è evitato che la situazione economica del Teatro di Messina precipitasse in modo irreversibile”. Con l’assegnazione delle nuove risorse Lo Giudice ha assicurato che è stata riallineata la stessa dotazione finanziaria che la Regione aveva destinato l’anno precedente. Una parte di queste risorse, come specificato con l’emendamento approvato è destinata alla stabilizzazione dell’Orchestra.
La Regione verificherà la fattibilità della proposta del Sindaco rispetto alla Fondazione, “fermo restando che il Sindaco ha confermato l’intenzione di non procedere alla nomina dei componenti del CDA”.
L’Associazione Diritti e Dignità Sociale inoltre chiederà un’audizione in V Commissione all’ARS: “Chiederemo la convocazione dell’Assessore Regionale al Turismo e allo spettacolo e del sovrintendente del Teatro, il quale dovrà spiegare i motivi per i quali, a tutt’oggi, non ha dato corso alle disposizioni impartite dallo stesso Assessore in merito alla convocazione di un tavolo tecnico per verificare l’ipotesi della stabilizzazione degli Orchestrali ma anche del personale tecnico che da anni vivono in una situazione di estrema precarietà. Non può sfuggire che gli Orchestrali saranno impegnati per 20 giorni lavorativi e non avranno accesso neanche indennità di disoccupazione, una situazione intollerabile”.