Gli uomini della Squadra Mobile di Enna insieme ai colleghi del Commissariato di P.S. di Leonforte hanno arrestato due volte un pregiudicato leonfortese
Nell’arco di due giorni – nell’ambito dell’implementazione dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti ed alla detenzione illegale di armi (servizi potenziati in occasione delle festività pasquali) disposti a Leonforte (EN) dal Sig. Questore di Enna, Dr. Antonino Pietro Romeo – gli uomini della Squadra Mobile di Enna insieme ai colleghi del Commissariato di P.S. di Leonforte hanno arrestato due volte Gaetano Cocuzza, pregiudicato leonfortese classe 1987[1]; la prima volta – nella tarda serata del 16 Aprile – perché colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e la seconda – nella notte a cavallo tra il 17 ed il 18 Aprile – in quanto, colto in flagranza del reato di detenzione di arma e munizionamento da guerra, arma pure clandestina, nonché del reato di ricettazione
I Fatti
1° Episodio di Arresto
Nel pomeriggio del 16.04.2019 gli agenti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. della casata dei Branciforte sorprendevano per le vie del centro di Leonforte il Cocuzza, pregiudicato. Questi, alla vista dei poliziotti iniziava ad assumere un atteggiamento di nervosismo, come a volersi “defilare”, dalla attenzione dei poliziotti. Lo stesso veniva pertanto sottoposto a controllo e successivamente a perquisizione, ritenendo che lo stesso potesse detenere sostanze stupefacenti o psicotrope.
La perquisizione veniva estesa anche all’abitazione dello stesso e, dopo una minuziosa attività di ricerca, in un balcone dell’immobile, ben occultata all’interno del vano caldaia, venivano rinvenuti due panetti di hashish, del peso complessivo di circa 150 grammi; all’interno dell’abitazione, inoltre, veniva rinvenuto un bilancino di precisione, utilizzato per la pesatura dello stupefacente, della carta stagnola utilizzata per il confezionamento delle dosi, e due coltelli intrisi di sostanza stupefacente utilizzati per tagliare l’hashish. La perquisizione permetteva di rinvenire, inoltre, la somma in contanti di complessivi 310 euro, in banconote di piccolo taglio, evidentemente provento dell’attività di spaccio posta in essere dal Cocuzza.
Alla luce della prima attività di indagine, l’uomo veniva arrestato per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente di cui all’art 73 D.P.R. 309/90 e violazione delle prescrizioni in materia di libertà vigilata – misura a cui è sottoposto – e, pertanto, su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dott. Domenico Cattano – che ha coordinato brillantemente le indagini inerenti questo primo arresto – veniva tradotto presso il carcere di Enna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
2° Episodio di Arresto
All’esito del giudizio di convalida del primo arresto, il G.I.P. presso il Tribunale di Enna disponeva che il Cocuzza fosse posto agli arresti domiciliari.
Pertanto, nella tarda serata di ieri, il Cocuzza rientrava presso la sua abitazione. Tuttavia, l’incessante attività investigativa dei Poliziotti, li determinava a ripetere la perquisizione, questa volta andando oltre le strutture presenti nell’immobile, utilizzando un metal detector. La Costanza degli investigatori veniva ancora una volta premiata. Infatti, all’interno del garage dell’abitazione dell’uomo veniva individuato un lavandino, che, al passaggio del citato dispositivo elettronico, dava segnali della presenza del metallo. I Poliziotti, a questo punto, demolivano la struttura del sanitario, trovandovi all’interno una pistola, del tipo di quelle in uso esclusivo alle Forze Armate e di Polizia, pertanto, considerata “arma da guerra”. In particolare si trattava di una pistola “Beretta” calibro 9×19, c.d. parabellum, completa di caricatore e munizioni, rubata ad un appartenente alle forze dell’ordine alcuni anni fa. La pistola era in perfetto stato di conservazione, in quanto ricoperta di uno strato di grasso. Fra l’altro, uno dei vari segni distintivi dell’arma era stato abraso, motivo per cui l’arma viene definita anche clandestina.
Gaetano Cocuzza, pertano, – arrestato due volte in meno di ventiquattro ore – su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dott. Francesco Lo Gerfo – che ha coordinato brillantemente le indagini inerenti questo secondo arresto – veniva tradotto nuovamente presso il carcere di Enna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
[1] già arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte nel 2013 nell’ambito dell’operazione antimafia convenzionalmente denominata “Homo Novus” e attualmente sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata