Successo per il “Nabucco” di Verdi a Morano Calabro [FOTO]

/
StrettoWeb

Grande successo per l’ormai collaudato appuntamento con l’opera lirica nel borgo del cosentino

Tra i capolavori del melodramma italiano ed europeo, tra i capisaldi dell’opera lirica, si colloca senz’altro il “Nabucco”, opera lirica del grande maestro Giuseppe Verdi. La trama (tra le più note), di materia biblica, adombra, sotto i panni degli ebrei oppressi e degli assiri oppressori, gli italiani sottoposti al gioco austriaco negli anni ’30 e 40 dell’Ottocento; ed è in questo contesto, infatti, che il maestro di Busseto ha anche composto il celeberrimo coro “Va pensiero…”, da alcuni addirittura proposto in alternativa all’inno di Mameli come nostro inno nazionale. Ad ogni modo, passando però ora a parlare dell’allestimento moranese in questione, non possiamo esimerci dall’iniziare tessendo le lodi di colui che di tutta questa macchina teatrale è probabilmente, ormai da anni, l’inventore, il più grande sostenitore, nonché il direttore: il maestro Massimo Celiberto, il quale ha per l’appunto anche magistralmente diretto l’orchestra di fiati di Morano Calabro, punta di diamante della musica calabrese. Passando tuttavia al cast, non possiamo che iniziare parlando del Nabucco di Luca Bruno: una sicurezza nel ruolo impeccabile, accompagnata a una buona presenza scenica; e sulla sua stessa scia si pone il soprano Rosaria Buscemi nei panni di Abigaille, come sempre molto brava. Sorprende piacevolmente anche il giovane tenore Alessandro D’Acrissa come Ismaele (bello il timbro!), così come buone sono state le prestazioni di Gabriella Grassi nel ruolo di Fenena e di Davide Mura in quello di Zaccaria. Molto bene anche i comprimari: Michele Bruno nel ruolo del Sacerdote di Belo, Josephine Carioti nel ruolo di Anna ed Andrea Tanzillo nel ruolo di Abdallo. Punta di diamante di tutto questo spettacolo risulta tuttavia indubbiamente il coro lirico “Francesco Cilea”, eccellenza della musica lirica italiana, che ha come sempre dato prova di una magistrale performance. Conclusivo plauso, tuttavia, vogliamo rivolgerlo al maestro Andrea Magnelli, che ha curato la regia e le scene di questo allestimento, dando come sempre prova di una indubbia bravura e professionalità. A chiosa di tutto, non possiamo comunque che auspicare che eventi simili siano sempre più frequenti e costanti nelle nostre terre, anche seguendo l’esempio di queste virtuose realtà come quella di cui stiamo trattando; realtà che ormai da anni anima questo bellissimo borgo del cosentino.

Condividi