Reggio Calabria, il Pd replica a Fratelli d’Italia: “chi ha causato i disastri attuali dovrebbe aver il buon gusto di star zitto”

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Reggio Calabria, il Pd replica a Fratelli d’Italia: “Chi ha causato i disastri attuali dovrebbe aver il buon gusto di star zitto. Meglio tacere e passare per stupidi che parlare e togliere ogni dubbio. Il centrodestra ha invece voluto fugare i dubbi dei reggini”

“Cari Fratelli d’italia il tempo delle mele è abbondantemente finito, l’unica cosa che ci interessa ora è isolare il marcio che in dieci anni avete prodotto nei conti del Comune per il quale dovreste semplicemente chiedere scusa alla Città. I reggini hanno già smascherato l’inganno del centrodestra reggino che per loschi interessi privati ha gettato nel baratro un’intera Città, facendo pagare con lacrime amare ai reggini le passeggiate dei Vip e i biechi interessi di potere”. “Dispiace vedere che mentre l’Amministrazione comunale ed il suo Sindaco, con grande senso di responsabilità, sono impegnati a salvare i conti dell’Ente, per evitare che il peso ulteriore dei danni da loro provocati durante la passate gestioni amministrative ricada sul tessuto sociale di una città già martoriata dalla loro cattiva gestione, alcuni consiglieri di opposizione invece di cospargersi il capo di cenere e chiedere scusa alla città per i danni incalcolabili che hanno provocato ai reggini, tentano di polemizzare su questioni che neppure conoscono, tentando di gettare fumo negli occhi e di confondere le acque torbide del malaffare e della menzogna che fino a qualche anno fa regnavano sovrane nelle stanze di Palazzo San Giorgio“. Lo scrivono in una nota i Consiglieri del gruppo del Partito Democratico a Palazzo San Giorgio.

“Fratelli d’Italia si permette di sindacare sulle date di approvazione del bilancio preventivo – spiegano i consiglieri Pd – ma forse hanno dimenticato il tempo in cui i bilanci previsionali venivano approvati a novembre o i consuntivi addirittura qualche anno dopo la chiusura dell’annualità ai quali si riferivano. Ripepi e compagni, che vanno tanto fieri dell’Amministrazione del sindaco Arena, l’unico capoluogo sciolto per mafia della storia d’Italia, hanno forse dimenticato il tempo dei nani e delle ballerine, dei milioni di euro regalati a Lele Mora, a Rtl, per l’acquisto dell’ex Italcitrus, per gli affitti stellari di Villa Zerbi, per le mostre ed i tornei di poker, per le copie delle statue di Rabarama? Hanno dimenticato la tragica relazione prodotta a seguito dell’ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune che ha certificato il debito plurimilionario che i reggini ora stanno pagando? Dovrebbero semplicemente chiedere scusa per tutto questo e invece si arrischiano in pagliacciate mediatiche dal sapore elettoralistico con il chiaro intento di nascondere le loro malefatte”.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

“Ripepi, Pizzimenti e Dattola oggi parlano del debito dell’idropotabile – prosegue la nota dei consiglieri del Pd – ma a loro vorremmo chiedere chi ha prodotto questo debito? Chi ha prodotto l’oggetto della controversia con Leonia che ancora pende sulla testa dei reggini? Chi ha prodotto tutti i debiti fuori bilancio che negli ultimi anni sono arrivati all’esito del Consiglio comunale reggino, mettendo a rischio perfino il pesantissimo piano di rientro varato dai Commissari per ripianare il pesantissimo buco di bilancio che loro stessi avevano causato”. “Oggi i consiglieri hanno perfino il coraggio di parlare della vicenda Sati – prosegue la nota del Pd – omettendo di dire che la Sati è stata messa in liquidazione dai Commissari e che la stessa società era oggetto di pesantissimi rilievi all’esito della relazione della Commissione d’accesso che ha poi determinato lo scioglimento del Comune. E nello specifico il suo amministratore, citando testualmente la relazione, risultava “segnalato alla banca dati delle Forze di Polizia dai carabinieri di San Ferdinando per bancarotta fraudolenta, disciplina del fallimento e simulazione di reato perché ritenuto colpevole, in concorso con altri, della sottrazione di macchinari del valore circa 5 milioni di euro ai danni dei creditori dell’Azzurrina S.r.l.” ed ancora “veniva controllato in Via Pentimele di Reggio Calabria, a bordo della medesima autovettura” in compagnia di un noto pregiudicato, “di professione imprenditore edile, che riporta a proprio carico pregiudizi di Polizia per danneggiamento aggravato mediante impiego di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, reati contro il patrimonio, falso e violazione delle norme sull’IVA”, fratello di un altro soggetto, “ritenuto contiguo alla consorteria Alvaro” di Sinopoli.

“Invece di prodursi in pagliacciate mediatiche, i consiglieri di minoranza farebbero bene a chiedere scusa per i danni che hanno provocato alla città con il debito plurimilionario che ha causato il piano di rientro dei Commissari che ha alzato alla massima aliquota le imposte comunali nei confronti di tutti i reggini. Se oggi il Comune si trova in questa condizione di difficoltà la responsabilità è proprio di chi, in quegli anni, ha prodotto il debito milionario che pesa come un macigno sulle spalle dei reggini. Piuttosto che disturbare chi sta tentando tra mille difficoltà di mettere le cose a posto, tentando di interloquire con il Governo per evitare la bancarotta definitiva dell’Ente, Ripepi Pizzimenti e Dattola spieghino alla città intera come hanno fatto loro e i loro compari a provocare il disastro politico, economico e sociale che con difficoltà, e con enorme senso di responsabilità, l’Amministrazione Falcomatà sta tentando di risanare”, concludono.

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