Elezioni europee, il caso di Dino Giarrusso: il soprannome e la divisa de Le Iene utilizzati in campagna elettorale: “In Sicilia e Sardegna tutti mi conoscono così”. Botta e risposta con il programma Mediaset

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Elezioni Europee, botta e risposta tra Dino Gianrusso e Le Iene, l’ex inviato Mediaset in campagna elettorale con la divisa del programma tv e il soprannome “Iena”

Botta e risposta tra Dino Giarrusso e Le Iene. Dino Giarrusso, candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee, interviene in merito alla nota pubblicata dal programma “Le Iene” sul sito ufficiale, in cui si fa riferimento alla “divisa utilizzata” in campagna elettorale e al soprannome utilizzato dall’aspirante parlamentare europeo.

Nella nota del programma Mediaset si legge: “Dino Giarrusso si fa campagna con vestito e soprannome “Iena”. Noi de Le Iene non c’entriamo nulla. Con i migliori auguri, Dino rimetti la divisa nell’armadio! Dino Giarrusso da più stagioni non fa più parte de Le Iene perché ha scelto di fare politica, nel Movimento 5 Stelle. Purtroppo però non ha smesso di vestirsi da Iena, come si vede nei suoi manifesti cartacei e online per le elezioni europee in cui si è candidato. Non solo, sotto al nome, compare pure la scritta “detto Iena”, come vedete qui sotto.

L’affetto resta, per carità, ma noi de Le Iene non c’entriamo nulla e ci teniamo a farlo sapere subitoA Giarrusso i migliori auguri per il futuro, sperando però che la smetta con il vizio di vestirsi come noi, rimettendo la divisa nell’armadio, e di usare il passato a Le Iene per la sua campagna elettorale”.

La risposta di Gianrusso a Le Iene: “l’alias sulla scheda è previsto dalla legge”

“Scrivo questa nota per chiarire rapidamente un punto importante: sulla scheda elettorale (e di conseguenza sui volantini elettorali) ci sarà scritto “Dino Giarrusso detto iena” perché nella mia Sicilia, in Sardegna e in molte altre parti d’Italia ci sono tantissime persone che tuttora mi chiamano così: iena. Come fosse un soprannome, un alias. E molti che mi chiamano così, non ricordano magari correttamente il mio vero nome, storpiandolo spesso in Gianrusso. Per questa ragione se non avessi fatto scrivere “detto iena” sulla scheda, avrei visto annullare chissà quante preferenze. La legge prevede di poter citare il proprio soprannome – ricorda Giarrusso – proprio per evitare che la volontà dell’elettore non venga rispettata, ed un voto liberamente espresso venga annullato”.

“Ciò detto: le Iene sono il programma televisivo più libero che esista. La mia scelta di aderire al Movimento 5 Stelle è assolutamente personale, e all’interno della redazione ci sono sensibilità politiche di ogni genere, simpatie e antipatie per tutte le forze politiche esistenti. Quando ho scelto di fare politica attiva ho deciso, comunicandolo immediatamente al creatore del programma e alla produzione, che avrei lasciato quel (bellissimo!) lavoro perché non credo sia giusto essere ad un tempo controllore e controllato. Dunque, se qualcuno vuole fare altre polemiche sulla mia candidatura o strumentalizzare il programma, quello non sono io. Citando un mio soprannome sulla scheda elettorale ho solo esercitato un mio diritto previsto dalla legge, tutelando la volontà degli elettori e ad un tempo la mia persona”.

Giarrusso in un post su Facebook fa poi un elenco dei tanti giornalisti che fanno politica in Italia in vari partiti, e conclude: “Buona campagna elettorale a tutti, dunque: giornalisti, iene, sciacalli, cavalli, cavalieri e dame. Ne riparliamo il 27 maggio!”.

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