A Reggio Calabria un progetto internazionale per la scuola inclusiva di alta qualità

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A Reggio un progetto internazionale che parte dalla Calabria per la scuola inclusiva di alta qualità

Dalla Calabria parte un progetto culturale e politico estremamente ambizioso. Si tratta di una serie di incontri scientifici di una rete internazionale di studiosi statunitensi, europei e cinesi per tentare di definire un modello di scuola inclusiva che possa essere democratica e, allo stesso tempo, basata sul talento e sul merito. Promossa da Giuseppe Spadafora, ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale dell’Unical, il progetto si è avviato con una conferenza introduttiva di Leonard J. Waks, uno dei maggiori studiosi al mondo di John Dewey, che nei giorni 6 e 7 maggio ha tenuto due conferenze presso l’Unical e la “Mediterranea” sul tema “John Dewey on Thinking. From Democracy and Education to the Digital Age”. Uno dei temi fondamentali della ricerca educativa contemporanea è il problema della scuola inclusiva, uno degli sviluppi più significativi della scuola democratica. La scuola inclusiva, così come è definita in numerosi documenti europei è “la scuola di tutti e di ciascuno”, la scuola che dovrebbe permettere a tutti gli studenti di sviluppare le proprie potenzialità e definire il proprio progetto di vita.

“Siamo partiti-come ha dichiarato il prof. Spadafora- dalla teoria pedagogica di John Dewey che è il fondatore della scuola democratica e l’autore su questo tema maggiormente studiato al mondo, per costruire una rete culturale internazionale di studiosi al massimo livello per definire un modello di scuola inclusiva di alta qualità. La scuola inclusiva di alta qualità, – ha aggiunto – potrebbe costituire un futuro modello universale di scuola che possa permettere ad ogni studente, anche in contesti di sottosviluppo economico-sociale, di sviluppare le proprie “potenzialità inespresse”, uno specifico progetto di vita e, nello stesso tempo, favorire il talento e il merito. Il modello può anche essere applicato all’insegnamento universitario ed è fondamentale per la formazione di un cittadino che sappia orientarsi e orientare nella scelta della futura professione nella società contemporanea globale digitale e economica. Un simile modello non può che migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione e, quindi, favorire lo sviluppo economico e la coesione sociale e aiutare il sistema di controllo sociale a limitare le ingerenze delle organizzazioni criminali nel tessuto produttivo e sociale”. Diversi altri incontri sono previsti, aperti anche agli studiosi dei paesi meno sviluppati economicamente, per definire il progetto culturale e per offrirlo all’attenzione dei decisori politici nazionali e internazionali.

Eva Saltalamacchia

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