Al via la sesta edizione di “Etna World Heritage Ring”, escursione che festeggia il riconoscimento del vulcano siciliano come patrimonio Unesco
Un trekking di 60 km ad anello chiuso, lungo il perimetro del vulcano attivo più alto d’Europa e ad una quota compresa tra i 700 metri e i 2000 metri sul livello del mare. È il menù escursionistico che per il prossimo weekend propongono il Cai di Acireale e di Catania, insieme alle Associazioni Cepes, Etna e Dintorni e Amici della Terra Sicilia, presentando l’Etna World Heritage Ring.
I sentieri di montagna si alternano a tratti di sciara lavica, formando un percorso che un escursionista esperto ed allenato, dovrebbe completare in 24 ore. L’evento Etna World Heritage Ring, alla sesta edizione, si svolgerà però in due giorni (sabato e domenica prossimi), visto l’obiettivo di questo evento: la sensibilizzazione alla conoscenza e al rispetto della montagna come bene e patrimonio comune. Il cammino poi effettivamente è faticoso a causa dell’alternanza di forti dislivelli, della tipologia del suolo e della quota.
Si è scelta una formula a tappe per rendere più facile la partecipazione ad un evento per organizzato per celebrare l’Etna patrimonio mondiale, istituito dall’Unesco nel 2013.“Un evento dedicato alla nostra montagna e che tutti dovremmo celebrare con fervore, passione ed orgoglio”, dice il presidente del Cai di Acireale Giuseppe Receputo. Il trekking attraverserà “le aree più suggestive del Parco dell’Etna”, secondo Receputo, che lo definisce: “Un itinerario unico”. Sempre il presidente del Cai Acireale avverte: “Chi parteciperà vivrà un’emozione indimenticabile, conservando nel proprio cuore ciò che questo vulcano attivo offre, con la sua storia geologica, la sua biodiversità, e il suo legame indissolubile con l’uomo che la vive, che la teme e che non sempre la rispetta come dovrebbe”.
Partenza sabato alle ore 06.00, da Piano Vetore a quota 1741 metri, davanti all’ingresso del sentiero natura monte Nero degli Zappini. Da qui ci si muove verso il rifugio Sapienza, attraversando le lave del 1983 e 2003, fino alla stazione della funivia dell’Etna. Si prosegue verso la cresta meridionale della valle del Bove, attraversando i monti Calcarazzi fino alla lapide Malerba, quindi sulla Schiena dell’Asino e lungo la Serra del Salifizio in salita verso Monte Zoccolaro (cima). Si riscende fino alla base dello Zoccolaro e si imbocca il sentiero che immette a Cugno di Mezzo. Si raggiunge Piano dell’Acqua a Zafferana Etnea (la quota più bassa dell’itinerario). Da questo punto in poi si risale di quota attraverso il Sentiero delle Ginestre (SdG), si raggiunge Piano Bello, e la base di monte Fontana. Si punta dunque verso la cresta settentrionale della valle del Bove, attraversando i monti Cerasa, Scorsone e Rinatu. Attraversando le lave del 1971 si raggiunge il rifugio Citelli.
L’escursione riprende dal rifugio alle sette del giorno dopo, verso i monti Sartorius, monte Conca, Piano Provenzana. Scollina l’eruzione del 2003 in direzione di monte Nero, si scende verso il monte Timparossa per raggiungere l’omonimo rifugio. Da qui si raggiunge il Piano delle Palombe e la pista altomontana che conduce al rifugio monte S. Maria. Si attraversano le lave del 1981 e si raggiunge il rifugio di monte Spagnolo. Rimanendo sempre sulla pista altomontana si risale di quota verso Ovest, in direzione dei rifugi di monte Scavo, di monte Palestra e poi di Galvarina. Da lì si prosegue in discesa verso monte Denza e in prossimità del giardino botanico Nuova Gussonea si cambia direzione verso Piano Vetore. Superato il rifugio Santa Barbara ci si immette nuovamente sul sentiero natura monte Nero degli Zappini, completando l’intero anello.