Reddito di Cittadinanza, Pino Aprile: “ovvio che i candidati navigator siano donne del sud, è colpa di tutti i governi razzisti italiani che hanno ridotto il mezzogiorno così. La condizione peggiore in assoluto in Europa è essere donna, italiana disoccupata, meridionale”
Il giornalista e scrittore Pino Aprile è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul reddito di cittadinanza. “Il reddito di cittadinanza e ora questa selezione dei navigator vengono assimilati più alle cose che non si devono fare e se si fanno sono fatte male, piuttosto che a un tentativo di riequilibrio –ha affermato Aprile-. I dati sono un buon indicatore dei termini di fiducia, di adesione a queste cose. Il reddito di cittadinanza è l’unico sotto accusa, nonostante costi meno degli 80 euro di Renzi e della flat tax di Salvini e sia l’unica misura dedicata a chi è in grande difficoltà. Il reddito di cittadinanza e i navigator dovrebbero cercare di risollevare le sorti degli ultimi dell’Italia e tutti gli attacchi sono contro questo. La cosa di certo non è stata fatta bene. Già 2 candidati su 3 hanno rinunciato al concorsone per navigator. Mentre per gli 80 euro le regole erano banalissime: se non guadagni troppo poco te li davano in busta paga. Per questo reddito di cittadinanza i paletti sono talmente tanti che la gente dice: lascia perde, tieniteli. Perché ogni volta che c’entra una burocrazia complicata la gente ha paura perché di questa burocrazia non ti puoi fidare. Gli 80 euro ad alcuni sono stati richiesti indietro. Un cittadino in condizioni di emergenza economica ha paura pure di una multa per divieto di sosta. L’area del maggior lavoro in nero è al nord, non è al sud, dove il lavoro è poco sia in nero che in chiaro.
Il 73% degli ammessi al Concorsone per diventare navigator è donna e viene dal sud. “Per colpa di tutti i governi razzisti italiani il mezzogiorno d’Italia è l’area europea con la maggiore disoccupazione e in cui non lavora quasi nessuna donna. La condizione peggiore in assoluto in Europa è essere donna, italiana, disoccupata, meridionale, peggio ancora se con figli”.