Reggio Calabria e Messina “rifiutano” il filosofo russo Dugin. L’ispiratore della Quarta teoria politica viene accolto a Gioia Tauro. In esclusiva ai microfoni di StrettoWeb si dice “sorpreso del comportamento dell’Università siciliana e della massima istituzione calabrese”
E’ stata una vera e propria Odissea tra Scilla & Cariddi, sulle orme di Ulisse, quella del noto filosofo russo Aleksandr Dugin. In due giorni è successo di tutto: prima Messina e poi Reggio Calabria, con le loro principali istituzioni, hanno messo il “bavaglio” allo studioso russo in barba alla millenaria storia democratica di questa terra, vietando all’ideologo russo di svolgere due eventi pubblici precedentemente concessi dapprima presso la sala Cannizzaro dell’Università di Messina, poi nella sala Guiditta Levato del consiglio regionale della Calabria a Reggio. Il motivo? Prettamente politico: le sue teorie controverse. Fatto sta che dopo varie traversie soltanto Gioia Tauro ha ospitato Dugin, ma in un locale privato.
A margine dell’iniziativa, Dugin si è concesso per qualche minuto ai microfoni di StrettoWeb. Il filosofo, in un italiano quasi perfetto, si è detto “amareggiato di quanto successo in questi giorni. Non è possibile fissare gli eventi e poi poche ore prima che iniziano far saltare tutto. Sinceramente sono molto sorpreso del comportamento dell’Università siciliana e della massima istituzione calabrese”.
“Finalmente questa sera a Gioia Tauro – ha poi aggiunto – ho potuto spiegare la Quarta Teoria Politica: io sono contro il liberismo, il fascismo ed il comunismo, in quanto sostengo la necessità di un loro superamento per opporsi al neo-liberalismo egemone nella postmodernità. E’ utile riscoprire valori come la giustizia sociale, la comunità di popolo, la libertà della persona nell’ottica di un nuovo progetto culturale”.
Dugin parla anche di Putin e del suo rapporto con il potente presidente russo: “lo appoggio, credo stia facendo delle cose positive. Io non faccio parte però della sua cerchia, non ho nessun ruolo preciso ma di certo sono vicino al suo agire politico. Ringrazio tutti per l’interessamento”.
Il noto filosofo – infine – non le manda a dire agli americani: “diciamo che non mi vogliono bene, la mia teoria contro il liberismo viene aspramente criticata negli Usa. Si sa, gli Stati Uniti sono la patria delle idee liberiste a cui io mi oppongo”.