Messina, droga in un negozio di alimentari: sgominata rete di spacciatori, coinvolti anche minori. 13 arresti, ecco tutti i NOMI

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Sgominata una rete di spacciatori a Falcone (Messina): eseguite 13 misure cautelari. Spacciavano in un negozio di alimentari, coinvolti anche minori

All’alba di oggi, nella Provincia di Messina, i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Patti (Messina), su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Capo Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di 13 persone (1 in carcere, 10 agli Arresti domiciliari e 2 all’obbligo di dimora) responsabili – a vario titolo – di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, estorsione, furto, ricettazione, riciclaggio e danneggiamento di sistemi informatici, avvalendosi anche di minori nelle condotte di spaccio.

Il provvedimento restrittivo

Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine, sviluppata sin dal giugno 2016 dalla Stazione Carabinieri di Falcone, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Giorgia Orlando, i cui esiti hanno consentito di documentare l’operatività di alcuni soggetti dediti all’approvvigionamento e spaccio di sostanze stupefacenti – con base nel Comune di Falcone – che attraverso una rete di spacciatori, anche minorenni, riuscivano a rifornire i diversi acquirenti presenti in Falcone e nei comuni limitrofi. Le investigazioni hanno disvelato come i soggetti siano riusciti ad assicurarsi illeciti profitti attraverso la vendita di stupefacente, avendo, come centro nevralgico di spaccio, un’attività commerciale di Falcone. Gli indagati si avvalevano, spesso, della forza intimidatrice e della violenza sia per ottenere il pagamento delle partite di droga vendute che per garantirsi l’impunità attraverso la reticenza degli acquirenti quando questi venivano controllati dai Carabinieri.

Le indagini

Le indagini hanno documentato la capacità degli indagati di interloquire con diversi fornitori della Provincia peloritana per l’acquisto di stupefacente secondo l’offerta più vantaggiosa.

Le indagini sono state avviate dopo un sopralluogo presso il “Mercato Florovivaistico”, un immobile in disuso di proprietà del Comune di Falcone, svolto dai Carabinieri di Falcone che avevano rinvenuto 3 piante di “cannabis indica” e raccolto elementi univocamente convergenti che permettevano di ricondurre la coltivazione ad uno degli odierni arrestati. Infatti, lo sviluppo delle indagini faceva emergere come il principale indagato, Isgrò Salvatore, avesse avviato un’intensa attività di commercio di droga di vario genere (cocaina, hashish e marijuana), utilizzando come base operativa il proprio esercizio commerciale, una macelleria sita in Falcone. L’attività commerciale era utilizzata anche come paravento per ricevere i clienti, concordare le cessioni di droga, i prezzi, le quantità e qualità, in modo da non destare sospetto. I Carabinieri hanno pertanto avviato un’attività di video sorveglianza del locale che ha permesso di documentare l’assidua ed abituale frequentazione della macelleria da parte di soggetti noti alle forze dell’ordine come assuntori di sostanze stupefacenti e con precedenti per reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. I movimenti registrati apparivano spesso anomali e non propriamente collegati alla vendita di carne, infatti taluni frequentatori del negozio parcheggiavano il veicolo sul quale viaggiavano, entravano nell’esercizio con circospezione e vi uscivano immediatamente dopo senza alcuna busta per alimenti o, in altri casi, uscivano dalla macelleria tenendo in mano dei sacchetti che, a seguito dei controlli, risultavano contenere stupefacenti di vario tipo e natura. Dall’inchiesta, inoltre, è emerso che gli indagati abbiano cercato di ostacolare i controlli dei Carabinieri danneggiando una telecamera di video sorveglianza, utilizzata dagli investigatori per monitorarli e si siano adoperati per dotarsi di sistemi in grado di captare la presenza di eventuali microspie all’interno della predetta attività commerciale.

Il modus operandi

E’ inoltre emerso che i principali indagati riuscissero ad interloquire contemporaneamente con diversi fornitori della Provincia peloritana dimostrando sia una grande capacità economica nel pagamento delle partite di droga acquistate che una pervicace e capillare abilità nella distribuzione al dettaglio delle diverse sostanze stupefacenti sia nel comune di Falcone che nei comuni limitrofi anche ad acquirenti di minore età.

Le due figure predominanti nell’attività di smercio di sostanze stupefacenti in Falcone e nei comuni confinanti hanno evidenziato grande capacità nella organizzazione di un’attività strutturata di commercio di stupefacenti, intessendo rapporti stabili e consolidati con intermediari e fornitori della zona e conquistando una posizione di costante riferimento per i consumatori di droga, anche di minore età.

Infine, è stato riscontrato come il principale indagato ricollocasse monili in oro ed altri preziosi, provento di furto, sul mercato legale, grazie alla complicità di un gioielliere, al fine di finanziare ulteriormente le proprie condotte illecite.

Le indagini hanno dimostrato che il sodalizio era pericoloso in quanto i Carabinieri hanno riscontrato numerose cessioni di sostanze stupefacenti, ove gli acquirenti erano anche minori.

Le esigenze cautelari

Uno degli indagati, Gitto Mario, in concorso con il figlio minore in diverse occasioni cedeva sostanze stupefacenti a diversi acquirenti. Schepis Marco, in concorso con minorenne, cedeva sostanze stupefacenti a più minori.

Casi più emblematici  di episodi di spaccio

L’indagine ha consentito di arrestare in flagranza 3 persone, di sequestrare circa 1 Kg di “hashish”, 200 grammi di “marijuana”, 30 grammi di “cocaina” e sequestrare circa 2.500 Euro quale provento dell’attività di spaccio, oltre a segnalare diversi acquirenti di sostanze psicotrope diverse.

Gli arrestati

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito 13 provvedimenti a carico dei sottonotati indagati:

1. Salvatore Isgrò, 52enne, di Merì, destinatario di custodia cautelare in carcere;

2. Mario Gitto, 45enne, di Falcone, destinatario di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

3.Filippo La Macchia, 42enne, di Falcone, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

4. Marco Schepis, 27enne, di Falcone, già detenuto per altra causa, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

5. Angela Scarpaci, 51enne, di Falcone, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

6.Tommaso Panté, 49enne, di Gualtieri Sicaminò, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

7. Antonino Currò, 46enne, di Spadafora, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

8. Massimo Cuttone, 24enne, di Falcone, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

9.Vito Imbesi, 60enne, di Terme Vigliatore, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

10.Giovanni Cutè, 34enne, di Messina, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

11.Antonino Natale Cutè, 42enne, di Messina, destinatario di ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari;

12.Giovanni Di Bartola, 66enne, di Barcellona Pozzo di Gotto, destinatario dell’obbligo di dimora;

13.Carmelo Recupero, 47enne, di Barcellona Pozzo di Gotto, destinatario dell’obbligo di dimora.

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