‘Ndrangheta, maxi blitz alla cosca Libri: i nomi dei politici e degli imprenditori coinvolti nell’operazione della Dda di Reggio Calabria
Il maxi blitz della Polizia nei confronti della cosca Libri di Reggio Calabria provoca un vero e proprio terremoto politico in città: tra i 17 arrestati c’è Alessandro Nicolò, capogruppo in consiglio Regionale di Fratelli d’Italia e più volte indicato dalle ultime indiscrezioni provenienti dal mondo del centro/destra, come futuro candidato a Sindaco della città. Nicolò è accusato di associazione mafiosa, indicato nell’indagine come referente politico della cosca, ed è finito in carcere. Molto pesante anche la posizione di Sebi Romeo, capogruppo del Pd in Consiglio Regionale: Romeo è accusato di corruzione insieme ad un maresciallo della guardia di finanza che gli prometteva informazioni giudiziarie riservate in cambio di favori, ed è finito ai domiciliari. Romeo stava già lavorando alla ricandidatura in consiglio regionale.
Coinvolto nell’inchiesta anche Demetrio Naccari Carlizzi, cognato del sindaco Falcomatà: è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto, secondo l’inchiesta, avrebbe chiesto a esponenti delle cosche di ‘ndrangheta, voti per le elezioni comunali e regionali. Pesantissime le ripercussioni politiche, anche immediate. Il senatore Ernesto Magorno si è appena auto-sospeso dal partito: “Le notizie relative all’operazione anti ‘Ndrangheta contro il clan Libri impongono un serio intervento del Pd nazionale in Calabria. Mi autosospendo dal partito fino a quando non si farà chiarezza“.
Tra gli arrestati ci sono anche i noti imprenditori edili Francesco e Demetrio Berna, considerati dalla Dda “imprenditori di riferimento della cosca Libri“. In manette anche un avvocato penalista e un medico dentista, con l’accusa, a vario titolo, di far parte della cosca o di averla favorita nei processi di sviluppo del potere criminale. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della Polizia di Stato con l’irrinunciabile supporto delle intercettazioni e delle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia, grazie alle quali e’ stato possibile portare alla luce il pericoloso ed articolato intreccio politico-imprenditoriale-mafioso che ha determinato il graduale potenziamento della cosca Libri.