Le parole del capo della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri nel corso della conferenza sull’operazione “Libro Nero” che ha portato all’arresto, tra gli altri, del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Nicolo’, e ai domiciliari il capogruppo Pd in Consiglio regionale Sebastiano Romeo
“E’ una operazione che sottolinea l’efficace capacita’ di risposta dello Stato contro una delle cosche di ‘Ndrangheta tra le piu’ agguerrite d’Italia per capacita’ di infiltrare la politica e le pubbliche amministrazioni per i propri interessi criminali“. A dirlo il capo della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza sull’operazione “Libro Nero” che ha portato all’arresto, tra gli altri, del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Nicolo’, e ai domiciliari il capogruppo Pd in Consiglio regionale Sebastiano Romeo. Su Romeo – hanno detto gli inquirenti – sono in corso ulteriori indagini connesse con l’operazione “Libro Nero”. “Il dettaglio degli interessi criminali della cosca Libri – ha continuato Bombardieri – emerge in tutta la sua gravita’ nelle intercettazioni dentro lo studio dell’odontoiatra Giuseppe Demetrio Tortorella, gia’ assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria negli anni ’90, locale in cui si discutevano, in veri e propri summit, gli obiettivi politici della cosca, a prescindere da ogni schieramento, di centrosinistra e di centrodestra, obiettivi legati all’ottenimento di lavori pubblici, licenze amministrative, assunzioni di favore, da chiedere ai politici che erano stati sostenuti elettoralmente dalla cosca Libri. Le indagini hanno anche verificato le testimonianze rese dal collaboratore Enrico De Rosa, un immobiliarista a disposizione dei Libri, che ha contribuito a configurare uno scenario di valore investigativo proprio per la sua vicinanza ai vertici di comando della cosca, che si sono saldate con il lavoro della squadra mobile, coordinata dai colleghi Stefano Musolino e Walter Ignazitto”. “In una delle intercettazioni – ha detto ancora Bombardieri – Tortorella si vantava di avere condizionato la politica urbanistica del Comune di Reggio, promuovendo soprattutto l’area di ‘Cannavo”, la circoscrizione della periferia est in cui vivevano i Libri e altri indagati. Tortorella, inoltre, si lamentava del comportamento di alcuni politici che accusava di averlo abbandonato perche’ amico dell’avv. Paolo Romeo, sotto processo nell’inchiesta ‘Ghota'”. “I Libri – ha affermato Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della Polizia di Stato – avevano esportato il loro ‘modello’ anche in altre regioni del nord e le loro imprese di riferimento, come quella dei Berna, erano ‘intoccabili’ perche’ ogni loro cantiere veniva ‘presentato’ ai vari referenti dei ‘locale’ di ‘Ndrangheta, come ‘cosa appartenente ai Libri’. Con questa operazione non solo e’ stata disarticolata l’ala militare della cosca Libri, ma lo Stato ha messo le mani sull’economia della cosca stessa“. Il questore Maurizio Vallone, nel suo intervento, ha parlato di “scoperta di gangli delicati della cosca Libri“, mentre il dirigente della Squadra Mobile Francesco Ratta’, ha ricordato “come spesso, alla presenza di Nicolo’ e dei fratelli Berna, si discutessero di come favorire la cosca Libri nelle varie attivita’ amministrative e nell’acquisizione degli appalti“.