Reggio Calabria, Cisl: “la psichiatria dell’azienda sanitaria provinciale da anni non riesce a mettersi in riga col territorio nazionale mettendo in evidenza lacune tangibili rispetto ad altre realtà italiane”
“Una psichiatria dell’azienda sanitaria provinciale che da anni non riesce a mettersi in riga col territorio nazionale mettendo in evidenza lacune tangibili rispetto ad altre realtà italiane. Ci sono i centri diurni, le case protette, è presente in maniera adeguata la semiresidenzialità? Una residenzialità con centri riabilitativi non accreditati che non possono essere pagati mettendo a repentaglio centinaia di posti di lavoro e che non hanno un responsabile della riabilitazione chiaro presso il Dipartimento di Salute mentale se non il medico responsabile a cui è delegato tutto. Centri residenziali che hanno un responsabile a tempo pieno, concetto lontano dalle realtà avanzate, un medico sottratto ai servizi, momento storico in cui ci lamentiamo della carenza di medici psichiatri sul territorio e tentiamo di assumerne altri. Tenendo in considerazione che numerose sono le strutture psichiatriche dove c’è un medico a tempo pieno come responsabile c’è da chiedersi quanti medici sono sottratti ai servizi, ai turni ospedalieri ed alle attività dei centri di salute mentale essendo impiegati presso le strutture residenziali e vorremmo sapere quanti sono impiegati in attività non assistenziali”, è quanto scrivono in una nota il segretario provinciale generale Cisl Medici Dr. Pasquale Romeo ed il segretario Aziendale ASP Dr. Francesco Loschiavo. “Per le strutture psichiatriche secondo il Decreto commissariale 81 sono necessari per abbondare solo un medico ogni tre strutture se lo vogliamo a tempo pieno, dedicato ad esse, ma sicuramente fuori tema rispetto alle realtà più avanzate. Come gabbiamo avuto modo di dire tanto tempo fa al direttore del Dipartimento salute mentale è solo sufficiente assegnare i pazienti ai medici dei centri di salute mentale dove insiste la struttura, per scorporare il medico come responsabile a tempo pieno, ma non si sa perché tutto questo risulta difficile da fare in Calabria. Ancora una volta Reggio Calabria si distingue sul territorio nazionale per la psichiatra e quindi dopo l’ASP piu dissestata d’italia e secondo alcune statistiche una delle peggiori in Europa non certo per i medici ma per chi ha sempre amministrato, ci troviamo ora anche cenerentola in psichiatria. Unica ASP nella storia della Repubblica in dissesto, una terra primato in tutto non solo nella ‘ndrangheta. Solo chi è sufficientemente folle che pensa di cambiare il mondo lo cambia veramente diceva Steve Jobs, ma forse la nostra follia viene curata troppo bene per cambiare qualcosa. Manca un piano adeguato per il fabbisogno del personale una previsione programmatica sui prossimi pensionamenti che tra medici e infermieri saranno quasi cento e ci troviamo di fronte alle emergenze continue. Se folli significa voler cambiare pensiamo che un po’ di sana follia possa aiutare non solo la psichiatria. Chiediamo ai commissari dell’Asp di Rc che abbiano la volontà di confrontarsi con questa organizzazione sindacale per cercare di migliorare ciò che abbiamo a cuore tutti, quindi la riorganizzazione e ricordiamo che uno dei motivi di scioglimento dell’ASP di Rc è stata la mancata attuazione dell’atto aziendale che continua a tutt’oggi ad essere non applicato dal marzo del 2017 e si continuano a risolvere i problemi con soluzioni tampone non efficaci”, conclude.