Reggio Calabria, l’ignoranza dilaga sui social dopo l’incidente di stamattina sulla SS106: pioggia di commenti violenti contro i ciclisti, se la realtà supera ogni follia. Eppure se fosse stato un gattino…
Stamattina pochi minuti prima delle 09:00 un gruppo di ciclisti è stato investito da un’automobile sulla SS106 a Saline Joniche, pochi chilometri a Sud di Reggio Calabria: un ciclista ha avuto la peggio ed è rimasto ferito sull’asfalto, fortunatamente non in condizioni gravi. Dopo la pubblicazione della notizia su StrettoWeb, abbiamo purtroppo assistito ad una marea di commenti sconvolgenti su facebook: ci saremmo aspettati, come sempre capita in questi casi, messaggi di conforto e vicinanza alla vittima dell’incidente, qualche considerazione sull’inciviltà dilagante al volante, e invece la stragrande maggioranza dei commenti (decine e decine, purtroppo!) sono di un accanimento barbaro contro… i ciclisti! Già. Addirittura qualcuno ha scritto “strike”, “gli sta bene“, “era ora“. I più “moderati” (!!!) hanno espresso dispiacere per l’incidente (e menomale..!!) ma comunque danno la colpa ai ciclisti che “dovrebbero stare a casa“, e in molti scrivono che “sulla SS106 non si può andare in bici“.
E’ evidente come si tratta di leoni da tastiera che vivono nell’ignoranza e si sentono in diritto di poter pontificare su tutto e tutti. I classici personaggi che utilizzano l’automobile anche se devono percorrere 100 metri, quelli che si fanno una “passeggiata” in auto (!!!), quelli che il sabato sera devono attraversare la via Marina in macchina, quelli che se devono andare in un posto preferiscono fare cento giri dell’isolato finchè non parcheggiano accanto al portone del luogo di destinazione anzichè parcheggiare dove trovano e utilizzare le gambe di cui sono dotati. Gente che con questi comportamenti barbari fa male alla salute prima di tutto di se’ stessi, e poi anche a quella degli altri, provocando inutile inquinamento e aumentando il traffico sulle strade con pesanti ripercussioni sulla qualità dell’aria, sulla viabilità e sulla sicurezza.
E così non solo gli automobilisti si sentono i padroni della strada, camminano senza rispettare le norme del codice (di cui raramente sono a conoscenza), usano spesso e volentieri il cellulare, ma anche quando capita un episodio così drammatico, se la prendono persino con i soggetti deboli, oggi i ciclisti e in altre circostanze i pedoni (negli ultimi due mesi, altri tre pedoni sono stati investiti dalle automobili a Reggio Calabria, in centro città e nella periferia).
Questi idioti leoni da tastiera dovrebbero innanzitutto studiare: già, perchè la strada non è fatta per gli automobilisti. I ciclisti hanno lo stesso identico diritto di un automobilista a percorrere quasi tutte le strade esistenti (compresa la SS106, che è una strada statale – non una superstrada – ed è quindi consentita ai ciclisti). Quando diciamo lo “stesso identico”, intendiamo LO STESSO IDENTICO. I-D-E-N-T-I-C-O. L’automobilista non ha alcun diritto maggiore rispetto a un ciclista. E in bicicletta è vietato l’accesso soltanto nelle autostrade, in alcune strade a scorrimento veloce e in alcuni trafori. In ogni caso, se i ciclisti non possono andare in un tratto di strada, all’inizio della strada ci deve essere un cartello di divieto di transito ai ciclisti. La SS106 è una strada assolutamente consentita ai ciclisti, così come lo è la SS18 “Tirrena Inferiore”, la statale che da Reggio muove verso nord passando da Villa San Giovanni, Scilla, Bagnara e così via.
In una strada come la SS106 o qualsiasi altra strada statale, nazionale, urbana o extraurbana, il ciclista ha gli stessi identici diritti di un automobilista. E’ come se fosse un automobilista su un mezzo diverso, più debole ed esposto e quindi a cui prestare più attenzione.
Eppure in autostrada se bisogna rimanere incolonnati dietro un grosso autotreno a 70km/h lo facciamo tutti con relativa pazienza, perchè “costretti”. Ecco, è la stessa identica cosa con i ciclisti, che dovrebbero ulteriormente avere attenzioni umane visti i rischi a cui sono esposti.