Reggio Calabria, la lettera di una donna preoccupata: “sfrecciano come i pazzi con le bici in aree pedonali, deve scapparci il morto?”

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Reggio Calabria, la lettera di una reggina a StrettoWeb sui rischi legati all’utilizzo delle biciclette nelle aree pedonali

L’utilizzo delle biciclette, sempre più diffuso anche a Reggio Calabria, è senza ombra di dubbio una buona notizia: significa stili di vita più sani e una mobilità pulita e sostenibile. Ma ci sono anche delle controindicazioni: una reggina le ha evidenziate in una lettera a StrettoWeb che pubblichiamo integralmente:

“Caro Direttore, le scrivo per segnalarle un problema che ritengo sia doveroso porre all’attenzione delle autorità che amministrano e controllano la nostra città. Premetto che sono assolutamente favorevole all’utilizzo della bicicletta come sano strumento di sport e mobilità: è l’ideale per praticare attività fisica e tenersi in forma, e per coniugare una vita sana sia per se’ stessi che per l’ambiente che ci circonda utilizzando questo mezzo per andare al lavoro e/o per muoversi in città. Mi chiedo, però, com’è possibile che a Reggio persino ciò che in tutto il mondo è visto in modo sano e positivo, debba diventare un problema da cui difendersi. Già, perchè passeggiare serenamente sul nostro bellissimo Lungomare o sul corso Garibaldi è diventato rischioso a causa di decine di pazzi che scorrazzano con le loro biciclette a velocità folli in aree pedonali. Da che mondo è mondo, le biciclette si utilizzano in strada, dove transitano anche le automobili. E’ soltanto lì, su lunghi percorsi, che ci si può allenare e tenersi in forma, ed è solo lì, utilizzando il reticolo stradale, che ci si può spostare da una zona all’altra. E’ inspiegabile, quindi, che ci siano decine di folli che decidano di pedalare ad alta velocità in isole pedonali, riservate appunto ai pedoni: sono brevi tratti pianeggianti, quindi non possono allenarsi e non gli serve per tenersi in forma, e non collegano aree della città meglio di come possano fare decine di altre arterie. Che senso ha, quindi? Quando esco con i bambini sono terrorizzata. Sfrecciano accanto ai pedoni a 40, 50km/h e se ti permetti di invitarli ad andare piano, ti rispondono anche male. Già a Reggio Calabria abbiamo pochissime aree pedonali in cui poter portare i bambini a spasso o a giocare, è possibile che persino fare una passeggiata debba diventare un incubo? Almeno utilizzassero la pista ciclabile (via Marina bassa, zona mare, e poi Tempietto, fino al Sant’Agata). Macchè. Sfrecciano anche quando ci sono tanti pedoni, facendosi largo tra mille rischi sfiorando le persone. Mi auguro che pubblichiate questa mia lamentela e, soprattutto, che possa suscitare l’interesse degli amministratori e delle forze di polizia affinchè provvedano a tutelare la pubblica sicurezza. Grazie mille, Angela Manti”.

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