Reggio Calabria, durissima posizione della deputata reggina del Movimento 5 Stelle Federica Dieni contro i progetti dell’Aeroporto dello Stretto presentati stamattina con soddisfazione dal vice ministro all’economia Laura Castelli, esponente di spicco dei grillini
E il Movimento 5 Stelle si spacca sull’Aeroporto dello Stretto: stamattina il vice ministro all’economia e alle finanze, Laura Castelli, ha presentato con viva soddisfazione, a Reggio Calabria, i progetti per il nuovo scalo ringraziando il deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro, ideatore dell’emendamento che ha portato al finanziamento di 25 milioni di euro, per l’interlocuzione trasversale “al di fuori da ogni logica politica e partitica“. Cannizzaro (Forza Italia) e Castelli (Movimento 5 Stelle) hanno dimostrato di saper lavorare insieme nell’interesse di Reggio Calabria e dei reggini, a prescindere dall’appartenenza a partiti distanti politicamente, ed evitando con questi fondi la chiusura dello scalo, altrimenti inevitabile.
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Adesso, però, poche ore dopo la presentazione, la deputata reggina del Movimento 5 Stelle, Federica Dieni, da tempo vicina al Sindaco Falcomatà (che oggi ha disertato la conferenza stampa), ha diffuso una nota in cui si dice “molto delusa” perchè “i 25 milioni di euro stanziati dal governo a favore dell’aeroporto di Reggio Calabria rischiano di essere buttati al vento per colpa della strategia miope portata avanti da Sacal. Una delle principali criticità del “Tito Minniti”, così come certificato anche dall’Enac – aggiunge la deputata -, riguarda l’isolamento dello scalo dal territorio circostante. Il deficit di collegamenti ha, com’è ovvio, un impatto non irrilevante sul traffico passeggeri di un aeroporto che potrebbe far registrare ben altri numeri“.
“La conferenza stampa di questa mattina – continua Dieni – ha invece messo in evidenza la strategia di corto respiro di Sacal, che ha pensato bene di investire le ingenti risorse garantite dal governo per rendere ‘più bello’ uno scalo che corre il serio pericolo di diventare una cattedrale nel deserto. Certo, nessuno mette in dubbio la necessità di adeguare dal punto di vista sismico l’aerostazione (3,5 milioni), ma non sono troppi tre milioni di euro per la demolizione di ruderi pericolosi? E l’ammodernamento del parcheggio, per una spesa di 1,5 milioni, non potrebbe diventare superfluo se quello stesso parcheggio rischia di rimanere vuoto? E ancora: era davvero imprescindibile lo stanziamento di 5,5 milioni di euro per riqualificare i pavimenti dello scalo, o quello da due milioni per evitare l’intrusione dei droni?“.
“Quel che appare chiaro – conclude Dieni – è che questi 25 milioni, a causa del progetto di Sacal, non toglieranno l’Aeroporto dello Stretto dal suo storico isolamento e non modificheranno di una virgola l’attuale situazione di uno scalo che, pur avendo ricevuto fondi straordinari dal governo centrale, rischia la marginalità nel sistema di trasporti regionale e nazionale“.
Alla deputata grillina – anche lei assente stamattina alla conferenza stampa nonostante fosse a Reggio uno dei principali esponenti del suo partito – sfugge che sia il parcheggio che il sistema perimetrale non sono previsti per “abbellire” lo scalo ma per basilari questioni di sicurezza che oggi impongono delle limitazioni fondamentali all’arrivo di nuove compagnie aeree e quindi di nuovi voli più economici. Ma a prescindere dal merito della vicenda, la notizia è la spaccatura interna al M5S con una Dieni sempre più vicina alle posizioni politiche del Sindaco Falcomatà al punto da gettare veleno anche su un progetto sposato dalla sua vice ministro Castelli, che su quest’investimento ci ha messo la faccia non solo a titolo personale ma anche a nome di tutto il Governo.
Inoltre la deputata Dieni, in parlamento, ha già sottoscritto l’emendamento di Cannizzaro: com’è possibile pensare di comportarsi in un modo nelle aule parlamentari e poi criticare praticamente se’ stessa a mezzo di note stampa? La spaccatura interna al Movimento è evidente anche nelle parole di stamattina del vice ministro Castelli, che ha stigmatizzato il comportamento dei “soliti scettici” che “affossano i progetti che danno speranza al nostro futuro“. Al punto che non sembravano quasi parole che uscissero fuori dalla bocca di un esponente grillino, visto il dna del Movimento 5 Stelle, partito del “No”. Ecco, appunto: adesso è arrivata la grillina doc, per giunta reggina, a comportarsi così proprio nei confronti di un provvedimento vitale per la sua terra e la sua città.