Reggio Calabria: interruzione dell’assistenza infermieristica domiciliare. Occhipinti: “la crisi della sanità calabrese si aggrava sempre di più

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Reggio Calabria, Occhipinti: “la crisi della sanità calabrese e reggina si aggrava sempre di più. I disastri prodotti dell’Amministrazione Oliverio e da un commissariamento privo di senso producono ogni giorno disagi e danni alla collettività”

“La crisi della sanità calabrese e reggina si aggrava sempre di più. I disastri prodotti dell’Amministrazione Oliverio e da un commissariamento privo di senso producono ogni giorno disagi e danni alla collettività. A Reggio Calabria, poi, con il default dell’Asp pare essere entrati in un tunnel senza via d’uscita. Lo dimostra l’interruzione dell’assistenza infermieristica domiciliare”. Il componente del direttivo provinciale dell’Udc Riccardo Occhipinti denuncia con forza la situazione che da oltre un mese stanno vivendo centinaia di famiglie reggine che non riescono più a fornire le cure necessarie ai propri malati. “Le segnalazioni da parte delle famiglie che non sanno più a chi rivolgersi si susseguono quotidianamente – dice ancora Riccardo Occhipinti – e al momento non si intravede soluzione. Le cooperative sociali non vengono pagate e gli infermieri, senza stipendio, non lavorano con il risultato finale che le famiglie dei malati, già provate dalla situazione di sofferenza in cui vivono, si ritrovano private di una fondamentale assistenza”. “La situazione potrebbe poi peggiorare se l’assistenza dovesse interrompersi anche per altri settori e serve, dunque, un intervento immediato. Il governo nazionale – afferma Occhipinti – non può limitarsi ad approvare una decreto Calabria, che fin qui non è servito a nulla, lasciando i suoi cittadini privi del diritto fondamentale alla salute. Serve un intervento immediato, anche in collaborazione con la Regione e con l’Asp, per far riprendere il servizio di assistenza infermieristica o per trovare una soluzione alternativa magari attingendo dal personale dell’Asp stessa. Una cosa è certa però: i malati e le loro famiglie non possono essere abbandonati al proprio destino”.

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