Scissione Pd, arriva l’annuncio di Renzi: “lascio il partito, con me 30 parlamentari” [NOMI]

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Scissione Pd, arriva l’annuncio di Renzi: “lascio il partito, con me 30 parlamentari”. E annuncia: “la prima elezione cui ci presenteremo saranno le politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le europee del 2024”

Scissione Pd- Matteo Renzi ha deciso e lascia il Partito Democratico. In un’intervista a Repubblica, l’ex premier annuncia: “i gruppi parlamentari nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l’alibi di dire che non controlla i gruppi del pd perché saranno ‘derenzizzati’. E per il governo probabilmente si allargherà il consenso parlamentare, l’ho detto anche a Conte. Dunque l’operazione è un bene per tutti'”.

Scissione Pd, arriva l’annuncio di Renzi: “con me 30 parlamentari

“I parlamentari saranno trenta, più o meno. Non dico che c’è numero chiuso ma quasi. La vera sfida saranno le migliaia di persone che sul territorio faranno qualcosa di nuovo e di grande”. E’quanto afferma Matteo Renzi in un’intervista a Repubblica in cui annuncia l’addio al Pd.

Scissione Pd, Renzi: “Bellanova capo delegazione nel governo”

“Non sarà un partito tradizionale, sarà una casa. E sarà femminista con molte donne di livello alla guida. Teresa Bellanova sarà il capo delegazione nel governo”, annuncia Matteo Renzi.

Scissione Pd, Renzi: “il Partito Democratico non funziona più organizzato in correnti”

“Credo che le liturgie di un Pd organizzato scientificamente in correnti e impegnato in una faticosa e autoreferenziale ricerca dell’unità come bene supremo non funzionino più”. E’ convinto Matteo Renzi, da oggi non più un senatore del Pd.

Scissione Pd, Renzi: “la prima elezione cui ci presenteremo saranno le politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le europee del 2024”

“La nostra Casa non si candiderà nè alle regionali nè alle comunali, almeno per un anno. Chi vorrà impegnarsi lo farà con liste civiche o da indipendente. La prima elezione cui ci presenteremo saranno le politiche, sperando che siano nel 2023. E poi le europee del 2024. Abbiamo tempo e fiato”. E’ quanto afferma Matteo Renzi in un’intervista a Repubblica.

Scissione Pd: ecco chi segue Renzi tra i deputati

Quelli che sembrano sicuri di lasciare il gruppo del Pd alla Camera sono: Maria Elena Boschi, Gennaro Migliore, Ivan Scalfarotto, Michele Anzaldi, Roberto Giachetti, Silvia Fregolent, Marco Di Maio, Anna Ascani, Luciano Nobili, Luigi Marattin, Lucia Annibali, Mattia Mor, Nicola Carè, Massimo Ungaro, Ettore Rosato.

Scissione Pd: ecco chi segue Renzi tra i senatori

Quelli che sembrano sicuri di lasciare il gruppo del Pd al Senato sono: Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova (che sarà capo-delegazione all’interno del governo giallorosso), Tommaso Cerno, Davide Faraone, Eugenio Comenicini, Nadia Ginetti, Ernesto Magorno, a cui si aggiunge la ex forzista Donatella Conzatti.

Scissione Pd, Adinolfi: “quello di Renzi è un capolavoro tattico per i suoi interessi personali”

Mario Adinolfi, Pres. del Popolo della famiglia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “E’ l’ennesimo capolavoro tattico di Renzi. Sul piano della tattica la mossa è intelligente per i suoi interessi, per gli interessi del Paese non si fa niente. E’ incredibile che non ci sia una motivazione politica vera alla base della sua decisione. Sono solo ragioni personali. E’ una cosa imbarazzante. Due pagine di intervista, con tutte le domande giuste, ma senza una risposta di natura politica, solo risposte di natura personale. Renzi resta quello dello stai sereno e ti fotto il posto, del lascio la politica e poi non la lascio. Lo conosco molto bene. Detto ciò, con questa mossa Renzi si prende in mano la golden share del governo, sarà lui a decidere fin quando vivrà e quando morirà questo governo. Renzi dice che non si candiderà fino al 2023 perchè sa che il suo spazio è nel palazzo, non nelle urne. Chiamerà le elezioni solo quando gli farà comodo. Tutto il percorso dei gemelli siamesi Matteo, Renzi e Salvini, è intriso solo della smania di potere incondizionato, loro idee per il Paese non ne hanno. Si può uscire dal tifo per uno dei due Mattei? Ci stanno costringendo a scegliere tra il tifo per i due Mattei. Spero che invece si possa tornare a parlare di politica”.

Civati: “Scissione Renzi? Suo partito simile a quello di Calenda”

Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “Il Pd col proporzionale non c’è più. Se non c’è più un sistema elettorale che polarizzi su grandi partiti, è normale che ognuno si metta in proprio. Tra l’altro molto simili tra loro, quello di Renzi, quello di Calenda. Sicuramente Calenda non sta passando una bella giornata dopo questa decisione di Renzi. La decisione di Renzi è tutt’altro che banale, l’intervista di oggi è tanta roba. Nell’intervista Renzi ha rilanciato i suoi temi, una posizione centrista classica, con venature liberali. E’ anche una tradizione nobile che andrebbe ripresa. Bisognerà capire se questo governo vorrà rilanciare anche gli investimenti pubblici e capire cosa diranno Renzi e il M5S. La cosa che manca in quell’intervista di Renzi è il clima. Renzi rappresenterà un centro liberale, non so se con Calenda o contro, poi ci sarà una forza più socialista come il PD e infine c’è lo spazio in cui mi trovo io che in questi anni è stato mortificato dal dibattito interno alle correnti del PD”. Sul governo giallorosso. “La verità è che quando faranno la legge elettorale proporzionale si tornerà a votare. se questo governo sarà capace di spostare la scelta del tema rispetto a quelli di Salvini, guadagnerà sicuramente uno spazio che adesso non c’è. Prima si giocava con le regole di Salvini, uno che stava sulla poltrona quando io ancora andavo al liceo, quindi questa idea che lui sia un eversivo è molto curioso. Però cambiare stadio, cambiare campo, cambiare regole del gioco era la cosa giusta da fare, lo dico ben sapendo che questo governo ha in sè molte contraddizioni quindi la strada non sarà facile”. Su Franceschini. “E’ eterno. E’ un ministro serial. Gioca sia col modulo di Allegri, che con quello di Sarri, ma soprattutto con quello di Conte”.

Lombardi (M5S): “Renzi? L’importante è che gli impegni che ha preso per la formazione del governo Conte 2 vengano mantenute”

 Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Sull’uscita di Renzi dal PD. “Sicuramente non è una novità. Renzi aveva in animo da tempo questa uscita dal PD, per creare che cosa non lo so, sono affari suoi. L’importante è che gli impegni che ha preso per la formazione del governo Conte 2 vengano mantenute, altrimenti dovrebbe risponderne davanti agli italiani sul perchè ha voluto questo governo e poi lo ha lasciato in balia delle onde. Non voglio identificare il problema in una persona. In questi mesi ho pensato: ma quando i miei figli mi chiederanno che cosa hai fatto in questi anni in politica? Io gli risponderò: ho personalizzato la politica mandando tutti a quel Paese, oppure ho dovuto lasciar stare le antipatie personali e trovare dei punti di caduta per fare le cose per il bene dei cittadini? Io ho scelto la seconda strada”.

Su Zingaretti. “Ho sempre detto che Zingaretti non è Renzi, è anche vero che bisogna essere in più di uno a volersi parlare. La singola persona può iniziare un percorso ma poi deve esserci un gruppo che la segue”. Sull’accordo di governo col PD. “C’è sicuramente un disorientamento per la velocità con cui è stata cambiata la rotta. Avevamo preso una rotta per 14 mesi, poi il capitano si è ammutinato da solo e gli altri ufficiali e marinai hanno deciso, visto che la barca Italia stava andando contro gli scontro dell’aumento dell’Iva, di fare questo accordo di governo. Dobbiamo raccontare meglio quello che abbiamo visto in questi anni e che ci ha convinto a prendere queste decisioni. E poi dobbiamo far vedere che le cose si fanno e che non è un governo fatto solo per non andare alle elezioni. Ci sono persone del M5S che sono scettiche su questo accordo col PD, l’importante è che si ricordino che noi siamo portavoce, che abbiamo consultato i nostri iscritti sulla piattaforma Rousseau”.

Renzi lascia il Pd, Bellanova: “questa mossa rafforza il governo”

“Ho sempre detto in questi giorni che al momento opportuno avrei detto da che parte sto con la franchezza che mi caratterizza. Sto con Matteo Renzi”. Lo scrive su Facebook il ministro alle Politiche agricole Teresa Bellanova. “Il nuovo progetto politico capitanato dall’ex premier e già segretario dem “non mette in crisi il Governo ma lo rafforza”, conclude.

Renzi abbandona il Pd, il calabrese Magorno: “sto con lui”

Matteo Renzi è un politico con la P maiuscola, un leader, una grande risorsa per l’Italia e per l’Europa. In questi anni ho sempre garantito il sostegno totale alle sue proposte che, come testimoniano i fatti, sono state fondamentali per portare l’Italia fuori dalla peggiore crisi della storia repubblicana. Questa vicinanza mi è costata, spesso, tanti attacchi. Ma sono convinto di aver fatto la scelta giusta e anche oggi, come otto anni fa, senza indugi, scelgo di stare con Matteo. L’unico con una visione, l’unico con idee moderne, l’unico in grado di capire il futuro. Ci aspettano settimane intense, ma noi ci siamo. Come prima, più forti di prima!”. E’ quanto afferma il senatore calabrese e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno.

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