Blitz contro le tv pirata, operazione in tutta Europa: “saranno puniti anche gli utenti, rischiano il carcere”

StrettoWeb

Blitz contro le tv pirata, coinvolti circa 5 milioni di utenti per un volume di affari stimato di oltre 2 milioni di euro al mese

E’ in corso un blitz internazionale per smantellare e oscurare il fenomeno delle Iptv, sistema che, convertendo il segnale analogico della paytv, lo trasforma illegalmente in segnale web-digitale. Oscurato immediatamente per 700 mila utenti la piattaforma Xstream Codes.

Blitz contro le tv pirata, il punto degli inquirenti

“Secondo le informazioni giunte dall’Olanda gli utenti collegati alla piattaforma sarebbero 50 milioni di cui 700mila collegate nel momento delle perquisizioni e spente questa mattina”, spiega il tenente colonnello Gianluca Berruti.  Il colonnello Giovanni Reccia è chiaro: “abbiamo fermato un fenomeno che corrisponde a un grandissimo numero di persone. La piattaforma illegale è stata spenta. Il prezzo di accesso era bassissimo rispetto a quello di mercato. Circa 6mila lavoratori hanno perso il posto per queste attività illegali”.

Blitz contro le tv pirata: saranno puniti anche gli utenti

Il colonnello Reccia rende noto che “saranno perseguiti penalmente anche gli utenti, che hanno acquistato i palinsesti a prezzi bassissimi. Bisogna rendersi conto che si compie un reato, che prevede da 6 mesi a 3 anni di reclusione e multe dai 2500 a 25000 euro”. Gli ideatori della piattaforma sono greci e la sede si trova a Petric, in Bulgaria. In Italia le centrali si trovano a Napoli, Bari, Taranto Palermo.

Blitz contro le tv pirata: “è un’ottima notizia”

Il blitz contro le tv pirata è, per l’Unione Nazionale Consumatori, “un’ottima notizia. È fondamentale fare un salto culturale affinché i fruitori prendano atto che non si tratta di un innocuo tentativo di risparmiare qualche euro, ma di un vero e proprio reato gestito da organizzazioni sofisticate e ampie, che danneggia lo sport ma anche gli stessi consumatori che non sempre sono consapevoli di quello che rischiano”.

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