Reggio Calabria, la politica scalda i motori in vista delle elezioni comunali: Marcianò e Pazzano sfidano Falcomatà a sinistra, a destra si auto-candida Bombino

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Reggio Calabria, movimenti e strategie dei partiti e delle personalità cittadine in vista delle elezioni comunali del 2020: boom di candidati nell’area di sinistra, si auto-candida l’ex Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte Giuseppe Bombino

L’Estate è finita e la politica reggina scalda i motori in vista delle Elezioni Comunali in programma nei primi mesi del 2020, quindi sempre più vicine. La legislatura di Falcomatà si concluderà ufficialmente il 29 Ottobre, quando scadrà il 5° anno dall’insediamento dell’attuale Sindaco. La data del voto non è ancora stata fissata, in ogni caso è compresa tra Gennaio e Maggio 2020 e la deciderà il nuovo Ministro dell’Interno che succederà a Salvini nei prossimi giorni. Nella migliore delle ipotesi, si voterà tra 5 mesi. Nella peggiore, tra 9. Intanto la cittadinanza è stanca e monta il malcontento nei confronti del Sindaco Falcomatà, che con le ultime “sparate” pubbliche si è ulteriormente allontanato dalla pancia della città. Sul primo cittadino e su gran parte della sua Giunta, inoltre, incombe la sentenza del processo Miramare che renderebbe tutti i protagonisti di questa stagione amministrativa “incandidabili”. Difficile, però, che la sentenza arrivi prima delle elezioni: scenario nefasto, perchè in caso di ri-elezione, sia il Sindaco che gli Assessori coinvolti nell’inchiesta rischierebbero di decadere dai relativi incarichi, provocando così l’ennesimo scioglimento del comune con successivo commissariamento.

A prescindere dai guai giudiziari, a sinistra c’è molta delusione per la stagione di Falcomatà: doveva essere una “Svolta” per “Resettare” la città e aprire una nuova “Primavera”, mentre oggi ci si ritrova a rimpiangere persino i commissari che avevano già guidato Palazzo San Giorgio per due anni a partire dall’autunno 2012. Ecco come si spiega il “boom” di candidature a sinistra, proprio in sfida al Sindaco Falcomatà che comunque non è ancora certo della riconferma da parte del suo Partito Democratico, a maggior ragione in vista del sempre più probabile accordo politico PdM5S a cui i vertici dei due partiti stanno lavorando anche in vista delle prossime elezioni regionali e amministrative.

Negli ultimi giorni sono emerse in modo sempre più prepotenti le discese in campo di Saverio Pazzano e Angela Marcianò. Profili molto diversi ma altrettanto validi, entrambi di “area sinistra”. Usiamo questo termine non con riferimento alla credenza antica che gli auspici provenienti dalla parte sinistra fossero di cattivo auspicio, e quindi infausti e avversi. Semplicemente si tratta di una collocazione politica di cui Pazzano va certamente orgoglioso, mentre per Angela Marcianò è inevitabile in quanto molto recentemente (tra 2017 e 2018) è stata membro della direzione nazionale del Partito Democratico, nominata da Matteo Renzi.

Saverio Pazzano ha 40 anni, è un intellettuale reggino, scrittore e professore fortemente connotato a sinistra ma anche cattolico che si ispira alle esperienze amministrative degli attuali sindaci di Napoli e Palermo, De Magistris e Orlando. Molto impegnato in città, è stato lanciato alla corsa per diventare Sindaco dal Collettivo La Strada e ha confermato il proprio impegno in una lettera inviata alla cittadinanza lo scorso 20 agosto che assomiglia moltissimo a un piano programmatico per il futuro di Reggio, con forti riferimenti ideologici a valori e principi della sinistra che da tempo il Pd non riesce a interpretare, ma anche con riferimenti concreti e pragmatici ai problemi quotidiani della città. E’ una candidatura importante, perchè promette di raccogliere il consenso di tutto quel mondo di sinistra (e anche di estrema sinistra) abitualmente frammentato tra l’astensione, la dispersione in inutili e ridicoli partitini che ostentano fuori tempo la nostalgia per la falce e il martello, e la scelta di ripiego sul Pd con il naso turato. A maggior ragione vista la delusione di Falcomatà, con cui Pazzano si pone in totale discontinuità, potrebbe essere una candidatura da non sottovalutare, con il supporto di liste civiche, movimenti e associazioni fortemente connotati a sinistra.

Sempre a sinistra – seppur con sfumature molto differenti – si pone la candidatura di Angela Marcianò, 41 anni, avvocato, docente universitaria e consulente del procuratore Gratteri. Anche lei è una stimata professionista e anche lei si presenterà senza l’appoggio dei partiti: sarà un elemento nuovo, esterno alla politica tradizionale, supportata da liste civiche. Tuttavia, le personalità che si stanno muovendo sono comunque legate alla sinistra, come Stefano De Luca che proprio oggi ha ufficializzato l’impegno del suo movimento “Rinascita Reggina” a sostegno di Angela Marcianò. De Luca è stato Assessore ai Lavori Pubblici tra 1997 e 1998 nella Giunta comunale guidata da Italo Falcomatà. Certamente con posizioni differenti rispetto a quelle di Pazzano (è più vicina all’area democristiana della sinistra), quella di Angela Marcianò sarà comunque una candidatura destinata a raccogliere il consenso e l’apprezzamento degli elettori moderati e dei professionisti dei settori giuridici e accademici a cui la stessa Marcianò è particolarmente legata. Anche in questo caso, si tratta di una candidatura di peso con ambizioni importanti, anche perchè si pone in forte discontinuità con Falcomatà da cui aveva già preso le distanze durante l’esperienza nella giunta comunale e potrebbe quindi raccogliere consensi trasversali, pure dall’elettorato tradizionalmente di destra.

bombino giuseppeA completare il quadro del “civismo”, proprio oggi da destra è arrivata l’auto-candidatura di Giuseppe Bombino, ex Presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte. In un’intervista all’agenzia Dire, Bombino si è detto pronto ad offrire un “tetto” al centro/destra: “non posso autoproclamarmi. Ho percezione che, considerata la mia cultura politica, l’identikit del possibile candidato a sindaco del centrodestra si sovrappone alla mia persona“. Sul suo nome, ammette, “resiste qualche veto da parte della politica partitica locale“. Veti che talvolta si “onora di avere” restando “rispettoso” della propria appartenenza culturale, che non rinnega, e del ruolo dei partiti e della politica. “Allo stesso modo – rimarca Bombinodico che sono a disposizione offrendo un tetto da cui partire. Sono un cittadino, un professionista, un ricercatore che ha amministrato con quella passione che a Falcomatà manca perche’ ci ha anche privato degli argomenti di discussione e della dialettica politica su una prospettiva di città. Ci ha relegato ai bisogni primari: alla spazzatura e all’acqua“.

L’attuale gestione amministrativa ha “impedito di immaginare il progetto di città. Il giudizio nei confronti di questa amministrazione è estremamente severo – sottolinea Bombinosi è rivelata inadeguata e incapace a risolvere i problemi di tutti i giorni. Se leggiamo i parametri secondo cui si misura il progresso culturale, materiale di una comunità e di una città non ce n’è neanche uno che è stato risolto o migliorato: servizi al cittadino, sicurezza, igiene, viabilita’, acqua. In alcuni casi si e’ anche registrato un indietreggiamento“. A riprova dell’indietreggiamento la “privazione di ciò che avevamo: dall’aeroporto all’agenzia dei beni confiscati, dall’agenzia delle dogane alla grande viabilita’ metropolitana. Sono argomenti – sostiene l’ex presidente del Parco nazionale d’Aspromonte – che Falcomatà non ha mai messo nella sua agenda politica, facendoci perdere presidi su cui costruire una politica di comunita‘”.

In questo “quadro negativo” il sentire di Bombino, “da cittadino aperto e responsabile“, è quello di dover fare qualcosa per la città. “Lo avverto ancora di piu’ perchè – afferma – sono stato un amministratore che con sacrificio, passione, abnegazione è riuscito a fare qualcosa. Non posso voltarmi dall’altra parte, lo reputo un atto di slealta’ nei confronti delle persone che mi incoraggiano, e sono tantissime, nei confronti della città. Se pensassi di rinunciare non sarei meno colpevole di Falcomatà“. E “se anche Falcomatà succedesse a se stesso” troverebbe una città “senza un progetto, senza una visione, una prospettiva su cui costruire il futuro. Prova ne sia il fatto che attinge ad un’altra idea, ad esempio quella del waterfront di Zaha Hadid, per accattivarsi quell’elettorato che potrebbe orientarsi verso un’area di centrodestra. Cerca di accostarsi alle intuizioni altrui, ai progetti che altri hanno immaginato e pensato. La mancanza di visione – conclude Bombinoquindi per me è l’elemento più grave“.

Il dato complessivo che emerge è il pullulare di candidature dal basso, tutte di natura civica, mentre i principali partiti (a destra come a sinistra) rimangono pazienti a monitorare l’evoluzione delle cose prima di assumere una decisione definitiva. Sia Pd che M5S a sinistra che Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia a destra lavorano di strategia per evitare passi falsi.

L’impegno civico di Bombino, Marcianò e Pazzano – pur molto distante nei contenuti e nei riferimenti di area politica – è accomunato dal civismo che lo alimenta. Sottovalutarli sarebbe da incoscienti, ma certamente è ancora prematuro sbilanciarsi al punto tale da restringere soltanto su questi nomi la prossima sentitissima competizione elettorale cittadina.

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