Reggio Calabria, incendio contrada Morloquio. Il Direttore del Parco: “non è solo follia dei piromani, ci sono tanti interessi”

StrettoWeb

Reggio Calabria, passata la paura per l’incendio che ha colpito le colline della zona Sud della città interessando le case di contrada Morloquio ci si interroga sul problema dei roghi. L’intervista al Direttore del Parco Nazionale d’Aspromonte, Sergio Tralongo

Mentre la situazione torna lentamente alla normalità, l’incendio che ha colpito le colline tra Arangea, Gallina e Ravagnese a Reggio Calabria è ancora una ferita aperta nella mente dei residenti e dei pompieri che hanno vissuto momenti di terrore. Una situazione drammatica, che ha rischiato di fare diverse vittime e che non si deve mai più ripetere nel territorio reggino: per capirne di più abbiamo contattato l’esperto, il direttore del Parco Nazionale d’Aspromonte Sergio Tralongo, specializzato in pianificazione e gestione forestale ed esperto in problematiche ambientali.

Fa uno strano effetto, a fine estate, quando ormai il peggio sembra passato, ritrovarsi a parlare di incendi. Nelle regioni mediterranee il fuoco è un fattore importante nella costruzione del paesaggio: il degrado è diventato inevitabile con il disboscamento e il pascolo, che storicamente hanno interessato gran parte del territorio reggino fino a 600-700 metri di quota, eliminando l’originaria macchia di piante sempreverdi. La follia dei piromani non sembra una spiegazione del tutto convincente: devono esserci interessi, e le Forze dell’Ordine sono sempre impegnate a interpretare questi ripetuti e odiosi episodi“.

Eppure nel territorio del Parco, da anni, incendi non se ne verificano più.

Il caso del Parco e di quello che ormai è noto come “metodo-Aspromonte” per la lotta agli incendi boschivi deriva da anni di esperienza e si basa sulla prevenzione, con l’auspicabile riduzione del materiale secco facilmente combustibile, e sul coinvolgimento del territorio, soprattutto attraverso le associazioni di volontariato iscritte agli elenchi della Protezione Civile nella specifica sezione antincendio. Questo metodo è oggi applicato anche in altre realtà nazionali, che hanno seguito l’esempio virtuoso del nostro Parco. E se nel terribile 2017, ancora nella memoria di tutti, l’area protetta fu interessata solo marginalmente da incendi, nell’ordine dell’1% del territorio, negli ultimi due anni, nonostante condizioni meteo non sempre ideali per la lotta agli incendi, la nostra montagna non ha subito danni, proprio grazie a chi, coordinato dall’ente Parco, ha sorvegliato e garantito interventi rapidi ed efficaci“.

Invece due notti fa a Reggio Calabria i pompieri hanno rischiato la vita per salvare i residenti e i pazienti di una clinica.

Che dire? Nelle ultime ore abbiamo visto che gli incendi delle aree boscate, ma anche di quelle cespugliate e incolte, possono portare conseguenze gravissime, in particolare quando interessano i dintorni di case isolate e piccoli centri. Il lavoro straordinario dei vigili del fuoco va elogiato, ma non possiamo permettere che queste persone debbano rischiare la vita a ogni intervento. Lo stesso vale, ovviamente, per chi vive in quei territori e non può stare con il fiato sospeso per tutta la stagione estiva!

Quali possono essere le soluzioni auspicabili a questo problema così serio?

Cura del territorio: è carente praticamente in tutta Italia, dalle nostre parti a volte sembra inesistente… Gli enti preposti, ma anche i singoli cittadini, devono prendersi la propria fetta di responsabilità: nessuno può più permettersi di chiudere gli occhi, denunciare e lottare contro ogni violazione di norme e ogni abusivismo può essere un buon inizio. Lo chiede il territorio, lo esige la nostra coscienza, se vogliamo un futuro…

Reggio Calabria, viaggio nella cenere di contrada Morloquio dopo l’inferno di fuoco: “sappiamo chi sono questi assassini e i loro complici” [FOTO]

Reggio Calabria, crollato l’Ulivo-simbolo dell’incendio di contrada Morloquio: saltati i cavi dell’Enel, interdetta la strada comunale [FOTO]

Condividi