Acr Messina, si dimette l’ex preparatore atletico della Reggina: “la mia professionalità scade nell’interpretazione superficiale e poco aderente ad un livello di progettualità che punta in alto come mi è stato descritto dal DS nel nostro scambio di idee che mi hanno fatto sposare il progetto”
Lettera aperta del Prof. Giovanni Saffioti, già preparatore atletico della Reggina, che comunica i motivi delle dimissioni dall’Acr Messina:
“Carissimi,
colgo l’occasione attraverso gli organi di stampa per comunicare le mie dimissioni dall’incarico assunto ad inizio della stagione calcistica. Mi sembra doveroso spiegare le motivazioni affinchè tutto l’ambiente sportivo ed in modo particolare i tifosi giallorossi sappiano del perché sono giunto a tale conclusione. Il mio percorso professionale è costituito da oltre 22 anni di ininterrotto professionismo la maggior parte dei quali li ho trascorsi alla Reggina Calcio. Questo non mi ha impedito assolutamente di accettare la proposta fattami in estate dal D.S Obbedio uomo di marcata fede giallorossa e grande professionista. Sono sempre stato abituato a confrontarmi con tutti, con l’umiltà di chi è partito dal basso per arrivare nelle massime serie professionistiche. Tutto ciò è venuto meno nelle ultime settimane dove grazie ai quotidiani confronti con il tecnico ho capito che mi stavo trovando in una situazione di tutt’altro livello rispetto a quello che pensavo di vivere, ma soprattutto che la mia professionalità scade nell’interpretazione superficiale e poco aderente ad un livello di progettualità che punta in alto come mi è stato descritto dal DS nel nostro scambio di idee che mi hanno fatto sposare il progetto Messina Acr. Mi sono reso conto che non posso mettere da parte i miei tantissimi anni di professionismo vissuto a livelli importanti e fatto di confronti con allenatori e/o giocatori che hanno indossato ed indossano tutt’oggi la maglia della Nazionale italiana.
La colpa è certamente mia, è stato un errore mio di valutazione, la città di Messina mi ha fatto dimenticare la categoria, perché sia essa sia i suoi tifosi sono certamente da calcio professionistico e non da serie D! Una cosa è certa per ritornare nel calcio che appartiene a questa città è necessario essere ed agire da professionisti . Sento il dovere di fare dei ringraziamenti alle fantastiche persone che ho conosciuto durante questi pochi mesi di lavoro che per il momento non hanno regalato grandissime soddisfazioni all’ambiente. Un grazie alla famiglia Sciotto che mi ha dato l’onere e l’onore di allenare la prima squadra della città di Messina. Fino ad oggi ha tenuto una condotta esemplare non facendo mancare nulla e non concedendo alcun alibi alla squadra, bravi!!! Meritate un grande riconoscimento per gli sforzi che state compiendo! Grazie al gruppo del Camaro , al direttore generale D’arrigo, al direttore operativo Davide Manzo (Il nostro tutto fare uomo imprescindibile), grazie anche Peppe e Giovanni sempre puntuali a regalare la visibilità che merita la squadra della vostra città. Grazie Direttore Obbedio uomo e professionista esemplare. La meritocrazia al momento non ti ha dato ciò che ti spetta, ovvero categorie importanti! Ti sono grato per avermi voluto nel tuo progetto finalizzato al rilancio del calcio nella città che ami. Grazie a tutto lo staff medico e fisioterapico per la grande professionalità, grazie Carmelo sei stato un prezioso collaboratore nel quotidiano. Grazie ai magazzinieri ed a Enzo mio autista personale.
Grazie alla stampa che mi ha accolto benissimo presentandomi alla città immeritatamente come un colpo di mercato. Grazie a voi tutti tifosi giallorossi che nei momenti delicati avete fatto sentire il vostro dissenso in modo civile e costruttivo, grazie per averci sostenuto fino all’ultimo istante di ogni partita. Meritate il Calcio! Un sincero grazie anche a lei sig. Rando per avermi ricordato che se ne ho voglia devo fare ciò che ho sempre fatto. Di seguito nella foto ci sono i dati rilevati con il GPS inerenti la prestazione di un nostro calciatore che ha giocato contro il Marina di Ragusa, per gran parte della gara con un uomo in più. Spicca subito la distanza percorsa 5676 mt nel primo tempo e 5814 nel secondo, con dei valori nel secondo tempo pari o superiori al primo. Basta solo fare una riflessione su di essi e si avranno molte risposte ai tanti perché.
Metto per ultimo voi, i miei ragazzi che mi avete sopportato nelle quotidiane ed intense sedute di allenamento alle quali vi ho sottoposto. Io vi ho proposto fatica e sacrificio e voi mi avete ricambiato con grande stima ed infinito affetto vi lascio con la mia frase che ormai conoscete bene “Non si molla un cazzo”.
Prof. Giovanni Saffioti