Maria Fida Moro: “Reddito di Cittadinanza a Saraceni? Se la legge prevede questo va applicata, ma lo Stato deve applicare anche la legge 206 del 2004 per le vittime del terrorismo”
Maria Fida Moro, figlia primogenita di Aldo Moro, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sulla questione del reddito di cittadinanza alla brigatista Federica Saraceni. “La legge prevede questa cosa per questa ragazza, benissimo, la applichi. Perché però lo Stato non applica la legge 206 del 2004 per le vittime del terrorismo? Non è che lo Stato se ne dimentica, lo fa apposta. I principi della Costituzione non vengono applicati a un costituente, a chi la Costituzione l’ha scritta. Io sono furibonda. Non andrò via da questo pianeta se prima non avranno applicato la legge su mio padre e per tutti quelli che hanno diritto. Sapete cosa risponde l’Agenzia delle entrate ogni volta che Camera e Senato chiedono il parere favorevole per applicare la legge? A Moro non lo daremo mai, per Moro non vale. Andrei lì con un lanciafiamme e brucerei tutte le loro carte. Io penso che questo sia legato a grande stupidità oltre che a una cattiveria inutile. Farò una causa all’Agenzia delle entrate per violazione dell’articolo 3 della Costituzione. Questi signori possono anche pensare ‘a Moro mai’, ma non possono dirlo e utilizzarlo come motivazione. Se mio figlio dovesse chiedere il reddito di cittadinanza, troverebbero una scusa per non darglielo. Se ci iscrivessimo all’Isis e mettessimo delle bombe forse ce lo darebbero. Sono furibonda con le modalità dello Stato oltre che per la sostanza e mi sono stancata del danno e delle beffe. A tutti hanno applicato questa legge per le vittime del terrorismo tranne a Moro. Nell’ultimissimo periodo la presidente del Senato e il suo consulente giuridico si stanno interessando di questa cosa. L’orrore però non è su di me, perché io sto male e morirò, però o cancellate Aldo Moro da simbolo delle vittime oppure gli applicate la legge. A me non importa niente se i brigatisti hanno i loro diritti, però mi consenta di dire che questo non è uno Stato di diritto. Io adesso racconterò il caso Moro com’era veramente. L’ho lasciato scritto in 5 diversi continenti che doveva uscire in caso di mia morte. Adesso però mi sono rotta e lo racconterò, molta gente deve tremare. Loro non possono parlare di legalità, non devono pronunciare questo termine”.