Sicilia, le Commissioni Albo Odontoiatri riunite a Catania hanno inviato un documento agli assessorati alla Salute.
Chiesta la modifica del decreto sugli ASO (assistenti di poltrona): se per 5 anni i collaboratori hanno svolto mansioni odontoiatriche, nonostante un contratto diverso, la qualifica scatta in automatico
Dal punto di vista contrattuale – giuridico “attività di segreteria”, in concreto assistenti odontoiatrici: la maggior parte degli studi professionali siciliani in questi ultimi anni ha assunto collaboratori che svolgevano mansioni di aiuto alla poltrona e che oggi rischiano di non vedere riconosciuta la loro reale competenza ed esperienza. E’ il risultato della riunione tenutasi nei giorni scorsi a Catania, dove le CAO siciliane (Commissioni Albo Odontoiatri degli Ordini professionali dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri) si sono riunite per discutere della normativa che istituisce la figura dell’ASO (assistente odontoiatra), in particolare del comma 1 dell’art. 11 del DPCM del 9 febbraio 2018, in grado di esonerare dal conseguimento dell’attestato di qualifica (e quindi dalla formazione prevista di 700 ore) i lavoratori i quali hanno maturato – negli ultimi 5 anni antecedenti la data del 21 aprile 2018 – 36 mesi di lavoro (anche non consecutivi) come Assistente alla Poltrona. Un documento inviato agli assessorati regionali alla Salute e all’Istruzione e Formazione e firmato dai presidenti provinciali CAO Giuseppe Renzo (Messina, sede del coordinamento siciliano), Gian Paolo Marcone (Catania), Mario Marrone (Palermo), Luigi Burruano (Agrigento), Dario Di Paola (Siracusa), Giuseppe Tumino (Ragusa), Carmelo Cassarà (Enna) e Giuseppe Costa (Caltanissetta). Ma il vero problema sorge nell’inquadramento contrattuale necessario per vedersi esonerati dall’obbligo di conseguimento di questa importante attestazione: un aspetto assolutamente centrale per le migliaia di dentisti siciliani e per il futuro dei loro dipendenti.