L’esperto: “Il recente aumento dell’attività sismica nei pressi dello Stretto di Messina potrebbe indicare l’area che è più suscettibile ai terremoti”
Il Prof. Vladimir Kossobokov, scienziato dell’Institute of Earthquake Prediction Theory and Mathematical Geophysics dell’Accademia delle Scienze Russa, in un’intervista per MeteoWeb ha parlato del rischio sismico in Italia: in particolare, lo Stretto di Messina è attualmente l’area più suscettibile ai terremoti.
Prima di parlare di terremoti, Kossobokov ha espresso una riflessione sul clima e le tante proteste contro i cambiamenti climatici, permeate di allarmismo, che hanno caratterizzato gli ultimi mesi: “Negli ultimi 15 anni, mi sto chiedendo perché l’ipotesi del “riscaldamento globale antropogenico” sia utilizzata come uno strumento per affermazioni politiche scientificamente infondate di un’incipiente catastrofe climatica. Il nostro pianeta ha sperimentato periodi caldi e freddi in passato e li sperimenterà in futuro. Da notare che attualmente siamo nel minimo solare più profondo dell’era moderna che ricorda il minimo di Dalton nell’attività solare, spesso associato a climi globali più freddi con temperature globali inferiori alla media”.
E sul rischio che un grande terremoto possa colpire il nostro Paese, Kossobokov ha detto: “La storia sismica italiana suggerisce che un “Big One” potrebbe colpire la maggior parte del territorio, la cui magnitudo momento potrebbe superare 6 al Centro e al Nord Italia e raggiungere 7.5 nel Sud Italia. L’effetto sismico sulle città italiane e le conseguenze sono esemplificate con i recenti casi disastrosi dei terremoti dell’Aquila del 2009 e dell’Umbria-Marche del 2016”.
Nella sua intervista, l’esperto russo ha affrontato anche i temi della prevenzione antisismica e del monitoraggio dei terremoti in Italia.