Reggio Calabria, carenza di farmaci al Grande Ospedale Metropolitano: “solo qualche lieve ritardo nella consegna di due medicinali antitumorali”

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Reggio Calabria: carenza di farmaci nei Reparti di Oncologia ed Ematologia, le precisazioni del Grande Ospedale Metropolitano

“In riferimento alle recenti note pubblicate riferite alla carenza di farmaci nei Reparti di Oncologia ed Ematologia corre l’obbligo di fornire alcune precisazioni. Il Dipartimento Onco-Ematologico e Radioterapico del Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi – Melacrino – Morelli” – scrive in una nota l’Ospedale di Reggio Calabriagarantisce un’assistenza ad alta complessità ed elevato contenuto tecnologico, erogando trattamenti antitumorali, anche tra i più innovativi, secondo le linee guida delle società scientifiche internazionali più accreditate; nel 2018 le unità operative di Ematologia, Oncologia, Centro Trapianti di Midollo Osseo, Oncoematologia Pediatrica e Radioterapia Oncologica hanno registrato 1.706 ricoveri in degenza ordinaria, 2.001 ricoveri in Day-hospital e 46.391 prestazioni ambulatoriali ivi compresi trattamenti chemioterapici e radioterapici. L’Ematologia e l’Oncoematologia pediatrica – prosegue la nota– rappresentano un riferimento clinico per tutto il meridione d’Italia; in Oncologia viene praticata oltre alla chemioterapia tradizionale anche l’immunoterapia, recente sviluppo delle terapie antitumorali; nell’Unità Operativa di Radioterapia Oncologica è operativo da due anni un nuovo acceleratore lineare con TC simulatore che determina maggiore precisione terapeutica con assoluto risparmio dei tessuti sani; infine, il C.T.M.O. (Centro Trapianti Midollo Osseo) effettua oltre cento trapianti all’anno e recentemente è stato autorizzato, unico centro in Calabria e uno dei pochi in Italia, a praticare i trattamenti CAR-T, ultima frontiera nella terapia antineoplastica. Nello specifico, per quanto segnalato da alcune testate giornalistiche, si precisa che per quel che riguarda i pazienti seguiti in Radioterapia Oncologica, dal Centro Trapianti Midollo e dal Centro di Oncoematologia pediatrica, non si sono mai registrati ritardi o mancata erogazione di farmaci chemioterapici.

In relazione ai pazienti ematologici adulti – aggiunge la nota- in cura nel Reparto Ematologico del G.O.M. l’erogazione viene puntualmente effettuata in fasce orarie prestabilite per garantire un accesso più efficace; in tale struttura in una sola occasione è stato necessario procrastinare la somministrazione della terapia o modificare la schedula di somministrazione, sempre in accordo con i protocolli vigenti per la patologia, senza che questo abbia comportato alcun problema. Per quanto riguarda il Reparto di Oncologia, recentemente si è verificato un problema legato al software per l’ordinativo dei farmaci ai fornitori che ha determinato un lieve ritardo nella consegna relativamente a due farmaci antitumorali, criticità comunque rientrata nel giro di 48 ore senza alcun pregiudizio clinico per i relativi pazienti. A riprova di un meccanismo organizzativo comunque ben consolidato si segnala, inoltre, che le preparazioni dei farmaci utilizzati per le terapie effettuate presso i reparti del Dipartimento Onco-Ematologico e Radioterapico del G.O.M. sono effettuate con un sistema informatizzato e robotizzato di moderna concezione ad alta precisione che serve, tra l’altro, anche l’ospedale di Melito Porto Salvo gestito dall’A.S.P. di Reggio Calabria. Nonostante il carattere occasionale dell’accadimento, peraltro senza alcuna ripercussione sul piano clinico, la Direzione Strategica e la Direzione Unica di Presidio, il Direttore del Dipartimento OncoEmatologico e Radioterapico, i relativi Direttori di Unità Operative e il Direttore di Farmacia hanno comunque intrapreso iniziative collegiali per far sì che tutto il percorso relativo ad approvvigionamento dei farmaci, prescrizione terapeutica, consegna ed infine somministrazione sia sempre costantemente monitorato al fine di continuare a garantire standard ottimali di sicurezza ed efficacia. Tanto si doveva per evitare che le notizie diffuse potessero creare ingiustificato allarmismo nei pazienti, i loro familiari e la collettività”, conclude la nota.

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