Reggio Calabria, Rosanna Scopelliti incontra gli studenti del Piria: “mio padre aveva un grande senso di protezione verso di me, tanto da tener nascosta a tutti la mia esistenza fino all’età di 7 anni”
Un incontro commuovente e quanto mai significativo quello che lo scorso sabato 9 novembre ha coinvolto gli studenti dell’Istituto tecnico economico “Raffaele Piria” di Reggio Calabria. La biblioteca della scuola era piena zeppa di ragazzi dagli occhi lucidi intenti ad ascoltare le parole di Rosanna Scopelliti. La figlia del giudice era lì per un evento nato nell’ambito delle attività progettuali di Cittadinanza e Costituzione dal titolo “Ricordando mio padre… Antonino Scopelliti”. L’iniziativa è stata organizzata in funzione di un concorso al quale parteciperanno a breve i ragazzi, nato a sua volta dalla fondazione Antonio Scopelliti, creata e diligentementeseguita proprio dalla figlia del magistrato. Subito dopo i saluti della dirigente Anna Rita Galletta, è stata direttamente Rosanna ad attrarre tutta l’attenzione su di sè. “Mio padre aveva un grande senso di protezione verso di me, tanto da tener nascosta a tutti la mia esistenza fino all’età di 7 anni. Stavamo a Roma, – ha raccontato – e negli spostamenti mi nascondevo a mò di gioco dentro una valigia rossa. Ma non mi pesava affatto perché i miei genitori me la facevano passare come una cosa divertente. Proprio come Benigni ne La vita è bella”. “Ho fondato l’associazione dopo la morte di Francesco Fortugno, (vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri in un seggio elettorale) – ha spiegato la Scopelliti – Da lì ho capito che avrei dovuto e potuto fare qualcosa di concreto per aiutare i giovani, per combattere e prevenire i danni sociali causati dalla criminalità organizzata, e sensibilizzare alla cultura della legalità e della cittadinanza attiva”.
Ed erano gli stessi giovani che la circondavano a seguire le sue parole e a coglierne le emozioni vissute nel bene e nel male. Diversi poi gli interventi che si sono susseguiti, come quello di uno dei docenti del Piria, Antonello Pensabene, organizzatore dell’evento, che supporterà i propri alunni per l’aspetto letterario del concorso, insieme a Luciana Siviglia, dedita invece al supporto artistico. Oggetto della prova concorsuale è infatti la figura del giudice Antonino Scopelliti, nonché il valore che la sua vita ed il suo lavoro rappresentano per le nuove generazioni, attraverso la realizzazione di un elaborato in tre ambiti disciplinari: narrativo\letterario, arti figurative e arti musicali. Particolarmente rilevanti inoltre gli interventi di altre due docenti: Patrizia Praticò, che ha collegato la morte da eroe di Antonino Candido, il vigile del fuoco scomparso da pochi giorni ad Alessandria, a quella del giudice; e Anna Scordo, che con una mano appoggiata sulla spalla di Rosanna, in segno di affetto, ha raccontato qualche aneddoto dovuto alla sua conoscenza diretta con il giudice. L’evento si è concluso con la visita da parte degli studenti della sede della fondazione che porta il nome di un uomo tutt’altro che ordinario e che ha dedicato la vita alla lotta alla mafia. Un vero esempio per quei ragazzi che ascoltavano con vivo interesse la storia del magistrato morto ancor prima che nascessero e che oggi conoscono attraverso gli occhi della figlia.
Eva Saltalamacchia